Proponiamo un contributo del collega Salvatore Damiano sulla spinosa vicenda che interessa l’ospedale lucano.
Sono delusi dalle numerose incongruenze e chiedono di bloccare i lavori della commissione in attesa di fare chiarezza e di ricevere risposte celeri, i 176 infermieri esclusi dalla partecipazione alla seconda prova del concorso pubblico, per titoli ed esami, indetto dall’ospedale San Carlo di Potenza, per la copertura di 36 posti di infermiere – collaboratore professionale sanitario – categoria D.
Al bando di partecipazione al concorso, pubblicato il 9 febbraio 2016, avevano fatto domanda ben 9.291 infermieri, dei quali soltanto 376 sono stati ammessi alla prima prova, dopo una fase preselettiva svoltasi nel luglio 2017. Una prova che si è svolta dopo tre anni dalla pubblicazione del bando stesso, ovvero il 10 aprile 2019, e per la quale, a detta dei candidati, non è stata ricevuta nessuna indicazione ufficiale su modalità di svolgimento, le tempistiche e le regole. Inoltre gli infermieri hanno segnalato l’assenza di una metodologia identificativa tra elaborato e candidato, utile a garantire l’imparzialità e l’anonimato durante la correzione delle prove.
Il 24 maggio è stato finalmente appreso l’esito valutativo della commissione, la quale ha selezionato 113 ammessi alla seconda prova, escludendone 176 in base a un criterio di valutazione pubblicato precedentemente sul sito dell’Azienda, ma troppo generico, come denunciato dagli esclusi. Va segnalato che dal 2016 a oggi, nonostante la procedura concorsuale già in atto, è stato indetto un altro bando per un avviso pubblico a tempo determinato per profilo CPS infermiere – categoria D, che ha portato a stilare una graduatoria di 738 idonei per il tempo determinato. Pertanto, dopo le numerose incongruenze e viste le tempistiche, i 176 esclusi chiedono la nomina di una nuova commissione esterna, che riveda e valuti gli elaborati prodotti, sia per l’interesse dei candidati, che per l’autotutela aziendale.
Questa la testimonianza di Salvatore Damiano, partecipante al concorso: “Nonostante la grave carenza che il San Carlo affronta, la commissione ha deciso di escludere buona parte dei partecipanti, giustamente non idonei per la loro valutazione. Visto che buona parte degli ammessi sono già precari dell’Azienda, sorge spontanea la domanda: come avrà intenzione di ricoprire i posti vacanti, l’Azienda? Una prima ipotesi sarebbe utilizzare la graduatoria dell’avviso (che tra l’altro è stata svolta con la stessa modalità del concorso, solo che, a differenza, sono stati ammessi tutti i 780 partecipanti). È giusto ricordare all’Azienda, laddove scelga lo scorrimento della graduatoria a tempo determinato per coprire le carenze, che tale istituto non è consentito dalla normativa (circolare del Dipartimento della Funzione pubblica n. 5/2013 del 21/11/2013). Molto probabilmente un eventuale scorrimento dell’avviso potrebbe essere impugnato dagli idonei della graduatoria di Matera, da chi aspetta una mobilità e, soprattutto, da chi è stato escluso dal concorso e aspetta la pubblicazione di uno nuovo per riscattarsi. Quindi, torno a chiedere: come ha intenzione, l’Azienda, di sopperire alle carenze?”.
Salvatore Damiano
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