Home Regionali Lombardia Policlinico San Donato, eccezionale intervento salva bimba affetta da complessa cardiopatia congenita
LombardiaNT NewsRegionali

Policlinico San Donato, eccezionale intervento salva bimba affetta da complessa cardiopatia congenita

Condividi
San Donato Milanese, eseguito intervento cardiaco con endoscopia 3D ad alta definizione
Condividi

Sono stati eseguiti uno switch atriale e arterioso e, contemporaneamente, un Hemi-Mustard e Glenn (BDG) con chiusura del difetto interventricolare (DIV).

È rientrata a casa la piccola Matilde, la bambina di 15 mesi che nel mese di febbraio ha subito, presso l’IRCCS Policlinico San Donato, un intervento straordinario di cardiochirurgia che le ha permesso di correggere definitivamente la complessa cardiopatia congenita da cui era affetta. La piccola era stata seguita in utero presso l’Ospedale Vittore Buzzi, con cui l’IRCCS ha una convenzione di collaborazione da anni, con diagnosi prenatale di trasposizione congenitamente corretta delle grandi arterie (CCTGA), difetto del setto interventricolare (DIV) e anomalia di Ebstein a carico della valvola tricuspide.

Sin dall’epoca neonatale, a 20 giorni di vita, la neonata aveva subito un primo intervento di bendaggio dell’arteria polmonare per proteggere i polmoni (con riduzione ulteriore dopo due mesi), procedura preparatoria all’intervento di correzione cardiochirurgica. Una volta raggiunto, a 15 mesi di vita, un peso idoneo a sopportare l’operazione (tra gli 8 e i 10 kg), la bambina, ormai lattante, è stata ricoverata presso l’IRCCS Policlinico San Donato, per subire l’intervento di doppio switch modificato, uno dei pochi mai effettuati al mondo.

Sono stati eseguiti uno switch atriale e arterioso e, contemporaneamente, un Hemi-Mustard e Glenn (BDG) con chiusura del difetto interventricolare (DIV). In questo modo, oltre a riportare l’arteria polmonare in connessione con il ventricolo destro e l’aorta in connessione con il ventricolo sinistro e a ripristinare la connessione tra circolazione sistemica e polmonare, si è provveduto a chiudere il buco nella parete che separa le due camere inferiori del cuore.

L’intervento chirurgico è stato eseguito con straordinario successo, tanto che la bambina è rimasta ricoverata, dopo l’operazione, solo 15 giorni, di cui 5 in terapia intensiva e 10 giorni in reparto. In tutto il percorso, la bimba è stata seguita dal dott. Antonio Saracino, responsabile dell’Unità operativa di Cardiologia pediatrica clinica dell’IRCCS Policlinico San Donato.

L’Area chirurgica cuore-bambino dell’IRCCS Policlinico San Donato è il primo centro in Italia e uno dei centri più attivi in Europa nella diagnosi e nel trattamento delle cardiopatie congenite. Ogni anno vengono realizzati circa 500 interventi cardiochirurgici per il trattamento delle cardiopatie congenite, a cui si aggiungono gli oltre 600 pazienti trattati con procedure di cardiologia interventistica.

“Avevamo due opzioni – ha dichiarato il dott. Alessandro Varrica, chirurgo della Cardiochirurgia pediatrica e dei congeniti adulti, diretta dal dott. Alessandro Giamberti -: o la correzione anatomica, ad altissima complessità, completamente risolutiva del quadro patologico della bimba, o un intervento, meno rischioso, la correzione fisiologica, che non avrebbe risolto completamente il problema anatomico, e quindi con la prospettiva, per la bimba, di dover subire, dopo qualche anno, altri interventi chirurgici mai definitivi. Abbiamo scelto coraggiosamente la prima strada, forti della competenza per interventi ad elevata complessità della Cardiochirurgia pediatrica dell’IRCCS Policlinico San Donato e forti della fiducia dei genitori della bambina che si sono affidati completamente a noi”.

L’intervento, inoltre, è stato il primo al mondo, di così alta complessità, ad essere eseguito con un nuovo sistema di perfusione avanzata di ultimissima generazione che l’IRCCS Policlinico San Donato aveva da poco testato per primo in ambito pediatrico, particolarmente indicato nel contenere il rischio di esposizione a lunghi tempi di circolazione extracorporea, come racconta il dott. Mauro Cotza, responsabile del Servizio di Perfusione e dell’Unità ECMO presso IRCCS Policlinico San Donato.

“In questo viaggio in cui abbiamo accompagnato nostra figlia – hanno dichiarato, commossi, i genitori di Matilde -, la forza più grande, che ci ha permesso di affrontarne ogni fase con coraggio, ci è stata data soprattutto dalla grande professionalità e dal sostegno affettivo che abbiamo ricevuto dai medici. La competenza dell’equipe medica dell’IRCCS Policlinico San Donato è stata arricchita dall’empatia che abbiamo avvertito in ogni momento del nostro doloroso percorso con Matilde. Ora possiamo guardare al futuro della nostra famiglia con grande serenità”.

Redazione Nurse Times

Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram – https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram – https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook – https://www.facebook.com/NurseTimes. NT
Twitter – https://twitter.com/NurseTimes

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Indagine Nursing Up: "Il 60% degli infermieri lascerebbe il lavoro"
NT News

Aumenti da oltre 7.000 euro per ministri e sottosegretari: e gli stipendi di infermieri, oss e operatori sanitari?

Mentre l’Italia affronta una crisi economica che colpisce duramente milioni di cittadini,...

Campania, via libera al concorso unico regionale per l'assunzione di oss: bloccati gli altri bandi
ConcorsiLavoroNT News

Concorso OSS in Campania: 1274 posti Disponibili! Al via le domande

È ufficiale: il tanto atteso Concorso Unico Regionale per Operatori Socio Sanitari...

Nursing Up, Nursind e Opi Grosseto: "Quando comincia a scorrere la graduatoria per l'assunzione di nuovi infermieri?"
InfermieriNT NewsPolitica & Sindacato

Specializzazioni sanitarie: arrivano le borse di studio, ma gli infermieri restano esclusi

Una recente proposta di emendamento alla Legge di Bilancio, firmata dall’onorevole Marta...