Domenico Giannola, 73 anni, è deceduto domenica mattina, un’ora dopo il ricovero all’ospedale Cervello.
A chi lo conosceva diceva sempre di non avere nessuna intenzione di vaccinarsi, anche a costo di essere sospeso dall’Ordine professionale, ed era convinto di poter contrastare il coronavirus in modo alternativo. Ma soprattutto credeva che ognuno dovesse essere libero di decidere in totale autonomia. Domenico Giannola (foto), medico palermitano no vax di 73 anni è morto domenica mattina, un’ora dopo il ricovero all’ospedale Cervello, per le complicazioni dovute proprio all’infezione da Covid-19.
Aveva cercato di curarsi in casa, a quanto pare utilizzando ferrolattina e prodotti omeopatici che si sono rivelati inutili. Cardiopatico, era in isolamento domiciliare da svariati giorni ed era stato segnalato all’unità speciale di continuità assistenziale (Usca) dell’Asp Palermo. Così come la moglie, anche lei risultata positiva, che alla Gazzetta del Sud ha dichiarato: “Non è vero che mio marito si curava con integratori e farmaci omeopatici. Su consiglio del medico di famiglia ha assunto eparina e antibiotici”.
Stando all’ultimo report del Dipartimento Attività sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, in tutta la provincia di Palermo sarebbero ancora 720 i medici non vaccinati: un numero sensibilmente inferiore rispetto a quello delle prime settimane, quando i dottori no vax erano addirittura 2.150. Almeno 1.430 di questi hanno poi deciso di sottoporsi all’immunizzazione, pena la sospensione dalla professione senza stipendio. A 490 medici, nelle scorse settimane, è stata invia dall’Asp Palermo una nuova diffida via Pec, che è in fase di riscontro, mentre per 230 che non hanno un indirizzo di posta certificata l’Azienda del capoluogo siciliano ha deciso di inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno all’indirizzo di residenza o domicilio.
“La media nazionale dei medici che non si sono vaccinati – dice Toti Amato, presidente dell’Ordine dei medici di Palermo – si attesta intorno al 5%, quindi riteniamo che anche la Sicilia possa avere questi numeri. Va detto che diversi colleghi, dinanzi alla notifica della sospensione, hanno deciso di vaccinarsi e, ovviamente, è seguita la revoca del provvedimento”.
Nell’ultima settimana, all’ospedale Cervello, sono stati registrati circa 120 accessi di persone risultate positive al Covid. “L’85% dei pazienti – dicono dall’ospedale – non era vaccinato. Notiamo un’escalation di ricoveri nei reparti di degenza ordinaria e in sub-intensiva. I numeri sono raddoppiati rispetto alla settimana precedente. La situazione è preoccupante, nonostante la percentuale di vaccinati in Sicilia abbia superato l’80%”.
Redazione Nurse Times
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