Un grande successo è stato riscontrato dall’operazione «Ospedali aperti di notte», al quale sei anni fa hanno aderito numerosi ospedali del Veneto e al quale probabilmente faceva riferimento Matteo Salvini nel post che ha suscitato ilarità apparso sui suoi profili social.
Nel corso degli anni sono stati molti a complimentarsi con il governatore del Veneto Luca Zaia, tra i quali troviamo anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il progetto, deliberato il 12 marzo del 2013 dalla Regione e confermato dagli accordi siglati con i sindacati dei medici e del personale del comparto, consiste nell’effettuare Tac e risonanze magnetiche anche il lunedì e il mercoledì sera dalle 18 alle 24, il sabato fino alle 20 e la domenica.
In alcune Aziende ospedaliere di Padova e Verona le prestazioni offerte sono maggiori rispetto alle altre provincie, e comprendono per esempio anche l’esecuzione e defetta Iole di elettrocardiogrammi, ecodoppler, ecografie e visite specialistiche.
I professionisti della salute che hanno deciso di aderire su base volontaria hanno ottenuto a 40 euro lordi l’ora per infermieri e tecnici, mentre per i medici il compenso orario 100 euro lordi l’ora, poi ridotti a 60, per i medici.
«La risposta dei cittadini è stata entusiasta — ha annunciato lo scorso 29 aprile Zaia — nel 2018, 87.828 veneti hanno scelto di usufruire di una prestazione sanitaria negli orari serali e nei giorni prefestivi e festivi, per ridurre le attese. Si tratta di un’offerta unica in Italia, che amplia gli orari degli accertamenti negli ospedali proprio per ridurre i tempi d’attesa e sfruttare al meglio l’investimento in moderni macchinari che vanno utilizzati a pieno regime.
In più — ha aggiunto il presidente del Veneto — raggiungere un ospedale nei giorni prefestivi e festivi e nelle ore serali è molto più comodo, evita perdite di tempo nel percorso e nella ricerca dei parcheggi, agevola le persone che non devono chiedere permessi al lavoro, aiuta le famiglie che possono conciliare i loro impegni quotidiani con la necessità di accompagnare un anziano o un disabile a ricevere una prestazione».
«Ospedali aperti di notte» ha permesso di erogare in un anno 87.828 prestazioni su un totale di 70 milioni: 48.225 sono state richieste in giorno prefestivo, 25.493 in orario serale, 14.110 in un giorno festivo. «Va ricordato — ha fatto notare più volte Claudio Sinigaglia (Pd), componente della commissione Sanità in Regione — che l’operazione è costata 10 milioni di euro per un anno. E che più di qualche Usl, per mancanza di personale e risorse, per tenere gli ambulatori aperti di notte ha dovuto chiuderli al pomeriggio».
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