Il movimento Infermieri in Ordine ha vinto le elezioni per il rinnovo del direttivo, scalzando dopo moltissimi anni quello presieduto da Vito Milione.
Un successo che segna un’autentica rottura col passato, non solo recente. È quello conquistato dal movimento Infermieri in Ordine, che alle elezioni per il rinnovo di Opi Potenza, tenutesi dal 22 al 25 ottobre, ha avuto la meglio sulla Lista Azzurra del presidente uscente Vito Milione, interrompendone il lunghissimo “regno”. Ha vinto la linea verde, incarnata dalla figura di Serafina Robertucci, coordinatrice infermieristica SSD Emodialisi dell’ospedale San Carlo e futura presidente dell’Ordine potentino, che abbiamo contattato telefonicamente per un commento sull’esito favorevole dello scrutinio.
«Questa vittoria – esordisce la nuova leader –, sia pur ottenuta con un piccolo margine, è un grande motivo d’orgoglio per noi. Siamo un gruppo di giovani infermieri che si conoscono da tempo e condividevano il malcontento per la gestione troppo accentratrice del direttivo uscente. Una gestione caratterizzata dall’accorpamento di funzioni che cozzano tra loro, ma anche dall’impossibilità per noi altri di fornire un contributo in termini di idee e supporto».
La ricetta del successo? Robertucci non ha dubbi: «Si è rivelata senz’altro vincente la scelta di condividere il nostro percorso con una platea molto allargata di colleghi. Abbiamo infatti coinvolto non solo i dipendenti di strutture pubbliche, ma pure gli esponenti di settori a lungo dimenticati, come gli infermieri del 118 e quelli che lavorano nel privato o a partita Iva».
A livello personale, la nomina a presidente dell’Ordine rappresenta un onore, ma anche un onere: «È un’investitura che comporta grandi responsabilità, ma la vivo con tranquillità, perché conosco il mio gruppo di lavoro e so che mi supporterà al meglio. Credo di essere stata indicata come presidente per la mia capacità di stare in mezzo alla gente e di moderare le diverse posizioni. Ora provvederemo a completare l’organigramma, nominando vicepresidente, tesoriere e segretario. Cariche che, ovviamente, assegneremo anche in base alla disponibilità in termini di tempo da dedicare all’Opi».
Una delle critiche mosse al direttivo precedente riguardava la gestione delle risorse economiche. Riorganizzarla nel nome della trasparenza è uno dei pilastri su cui si basa il programma di Infermieri in Ordine: «Non si possono utilizzare quasi 90mila euro per rimborsi spesa e gettoni di presenza a riunioni Fed, come è arrivato a fare l’ex presidente Milione nel corso degli anni. Parliamo di somme spropositate, a fronte di zero servizi offerti a noi iscritti, che contribuiamo con le nostre quote».
Come impiegare, allora, i soldi versati nelle casse dell’Opi? «Vanno investiti nella formazione, anche a distanza, che è fondamentale per il nostro aggiornamento professionale. E vanno investiti nella valorizzazione dei professionisti sul territorio, importantissima soprattutto in tempo di Covid, perché consente agli infermieri di assistere a domicilio le persone fragili, che così possono essere curati in ambiente familiare, senza gravare sul bilancio del Sistema sanitario. Sono queste le principali sfide che ci attendono».
La redazione di Nurse Times si congratula con Serafina Robertucci e col suo gruppo (parte del quale è immortalato nella foto), augurando loro buon lavoro.
Redazione Nurse Times
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