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Nursind, focolaio geriatria di Rovigo: ”Fuorviante colpevolizzare infermieri”

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Nursind: focolaio geriatria di Rovigo
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Nursind il sindacato delle professioni infermieristiche, a tutela della categoria infermieristica che più di qualunque altra è stata colpita in maniera diretta dal covid-19; come numero di contagiati e morti e che all’inizio della pandemia ha dovuto lavorare in prima linea senza adeguate protezioni (DPI); ritiene opportuno entrare nel merito del caso che in questi giorni ha coinvolto il reparto di geriatria di Rovigo dove recentemente si è verificato un focolaio di pazienti positivi al covid-19 coinvolgendo nella positività anche alcuni infermieri e OSS che non si erano vaccinati.

Spiace leggere e sentire dire che il problema del focolaio viene banalmente ridotto ad una responsabilità del personale sanitario che non si è vaccinato. Non vi è dubbio che la vaccinazione sia il principale mezzo che l’umanità ha a disposizione per difendersi e provare a debellare il covid-19. Nursind ha sempre incoraggiato e consigliato caldamente la vaccinazione, consapevole della sua fondamentale importanza; ma è estremamente grave e fuorviante colpevolizzare infermieri e OSS non vaccinati per questo specifico focolaio.

Fino a qualche settimana fa nessuno in Italia era vaccinato eppure nella stragrande maggioranza dei reparti di degenza non abbiamo avuto focolai, inoltre non ci sono attualmente dati scientifici che provano che chi è vaccinato non possa trasmettere il virus; motivo per il quale noi infermieri vaccinati continuiamo a lavorare utilizzando gli stessi comportamenti e tutti i DPI che usavamo prima di essere vaccinati. Non vi è dubbio che qualcosa è sfuggito nel sistema organizzativo e non è neppure detto che per forza ci debbano essere dei responsabili.

Sappiamo bene che i tamponi non danno garanzia assoluta di esattezza e sappiamo anche che se un anziano è stato a contatto con dei positivi prima di essere ricoverato potrebbe risultare inizialmente negativo al tampone che viene fatto prima di ogni ricovero in un reparto di degenza, semplicemente perché è in fase di incubazione.

Sembra che nel caso che ha interessato la geriatria di Rovigo possa essere successo proprio questo. Purtroppo il sistema non è perfetto e con i mezzi attuali non lo può essere mai in maniera assoluta. Certo è che avere un paziente positivo in un qualunque reparto e scoprirlo dopo qualche giorno, significa inevitabilmente trasmettere involontariamente il virus ad altri degenti, indipendentemente che il personale sia vaccinato o meno. Allo stato attuale la legge non obbliga a vaccinarsi e nemmeno a doversi giustificare se per motivi di salute o prudenziali si ritenga opportuno non farlo o non farlo subito.

Il Nursind continuerà a consigliare caldamente tutti di vaccinarsi, ma continuerà anche a tutelare chi per motivi legati al loro stato di salute (problemi immunitari, di patologie, allergie importanti, ecc.) non potrà o non vorrà vaccinarsi. 

Coordinatore Regionale Nursind Veneto, Egidio Busatto 

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