Con l’approssimarsi del nuovo anno iniziano a formarsi coalizioni (?). Nulla di male, anzi è il sale della democrazia, anche in una professione come la nostra dove il tutti contro tutti la fa spesso da padrone e, per dirla tutta, i problemi di molti diventano troppo spesso strumentali ai personalismi di pochi
Avevamo sperato, e lo facciamo ancora, in un nuovo corso. Un corso dettato da una nuova presidenza federale, quella di Barbara Mangiacavalli, che portasse un po’ di luce e di novità, specie sotto l’aspetto della visione per il futuro. In parte possiamo sentirci soddisfatti, ma sappiamo che si può e si deve fare di più.
Certo non deve essere facile “governare” una professione mentre si è tirati per la giacchetta da più parti e mentre, per motivi che sfuggono, girando sulla pagina ufficiale della Federazione Nazionale (gestita dalla dott.ssa Rita Maricchio “Responsabile gestione Social Netwoork FNC Ipasvi), sono ben sei i video dove compare la ex presidente, Annalisa Silvestro, mentre non se ne trova neppure uno dove compaia Barbara Mangiacavalli. Se non fosse, come ne siamo certi, una casualità verrebbe quasi da dire che vi sia qualcuno che voglia limitare la visibilità della “neo” presidente.
Noi però crediamo al caso e speriamo che questa nostra rilevazione porti ad un bilanciamento dell’esposizione. Nella politica reale, d’altronde, su queste cose c’è chi ci ha perso o vinto le elezioni.
In questo nuovo assetto che si intravede compaiono realtà nuove, come la nuova esperienza editoriale del presidente IPASVI di Carbonia, Graziano Lebiu, che è una iniziativa con un piano organizzativo e metodologico che contempla tutte le aree di interesse per una attenta manifestazione dei diritti e dei doveri e per condividere quanto ruota intorno al mondo del lavoro e contrattuale nella sanità pubblica e nella sanità privata, con particolare attenzione alla legislazione e alla giurisprudenza.
Al momento, navigando su internet, si trova una pagina web statica ed un gruppo facebook pubblico su cui Lebiu pubblica post interessanti sui quali però utilizza un po’ troppo, a nostro parere, il blocco dei commenti.
La forza di Facebook, e di Internet in generale, è proprio quella di favorire lo scambio di opinioni. Certo, bisogna sapere dall’inizio che le opinioni possono essere anche divergenti.
Esiste poi la realtà #noisiamopronti. Un gruppo Facebook chiuso ma ad iscrizione libera, nato come reazione ai noti fatti che hanno coinvolto il sistema 118 dell’Emilia Romagna. L’amministratore del gruppo, Pietro Giurdanella, che è subentrato anche come presidente IPASVI di Bologna dopo le dimissioni di Maria Grazia Bedetti è, come anche riportato da Nurse 24 in un suo articolo (www.nurse24.it/giurdanella-presidente-bologna-ipasvi-federazione/) “Fortemente sponsorizzato dalla senatrice ed ex-presidente nazionale della FNC IPASVI, Annalisa Silvestro, è visto abbastanza bene per prendere il ruolo che oggi è ricoperto da Barbara Mangiacavalli.”
Sul gruppo #noisiamopronti si può solo rilevare come ad oggi abbia forse un po’ perduto la spinta propulsiva e reattiva data dalla presa di posizione medica in Emilia Romagna e si sia per certi versi spostato verso un ambito politico professionale più ampio.
Sempre però ponendo attenzione, come ci riportano alcune fonti, ad evitare di pubblicizzare quanto fatto e detto dalla attuale presidenza, evitando di pubblicare post linkati da terzi, mostrando una linea editoriale a volte quantomeno un po’ parziale.
Ne è una dimostrazione quanto accaduto negli ultimi giorni, dopo l’uscita di un articolo sul quotidiano “La Repubblica”. In questo articolo si mostrava, tra le altre cose, un decalogo di mansioni che avevano effettivamente poco a che vedere con quello che dovrebbe essere l’Infermiere del nuovo millennio. Subito è stata proposta una petizione, datata 24 Settembre ed inviata prima al direttore di Repubblica e poi all’Ordine dei Giornalisti che per voce del presidente sollecita una risposta, che verrà firmata anche dalla Senatrice Silvestro oltre che da centinaia di altri colleghi da tutta Italia.
E’ passata però inosservata su #noisiamopronti, e stranamente anche sulla pagina Facebook della Federazione la nota a riguardo della Presidente Mangiacavalli datata 22 Settembre cui probabilmente lo stesso Giurdanella, come presidente di Collegio, e Silvestro, componente del Comitato Centrale avrebbero potuto riferirsi ed uniformarsi.
Nulla avrebbe impedito di inviare ugualmente la petizione, che ha anche sortito ad un effetto, ma non si comprende perchè chi può e ha titolo per farlo non abbia seguito la via istituzionale preferendo unire il suo nome ad un movimento piuttosto che all’Ente che rappresenta.
Facile poi notare come, se pure oggettivamente offensivo per la professionalità infermieristica, l’articolo incriminato peschi a piene mani anche nella “Nomenclatura e classificazione delle Unità Professionali” di ISTAT (VEDI) che ci pone ancora in area 3 (Professioni Tecniche) al 3.2.1 come “Tecnici della Salute”, mantenendo in area 2 (Professioni intellettuali, scientifiche e ad alta specializzazione) al 2.4 i soli Medici.
Non varrebbe maggiormente la pena di fare petizioni in questo senso, accompagnate magari da qualche azione politica in più a livello di Collegi, Federazione e magari appoggiata da qualche Senatore Infermiere la cui firma sarebbe senz’altro più utile su proposte di Legge che ci riguardano piuttosto che su petizioni da clikbait?
Si preannuncia una calda annata colleghi, un’annata in cui potremmo trovarci a dire che “A VOLTE”, anche sotto mentite spoglie, “RITORNANO….”.
Massimo Randolfi
Foto: facebook
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