Nessuna conseguenza per i presenti in sede, aggrediti da un clochard. È il 21esimo episodio violento da inizio anno.
Ieri mattina, a Napoli, in piazza Garibaldi, è avvenuta l’ennesima aggressione al personale sanitario. Erano le 7:30, quando un uomo senza fissa dimora ha bussato alla porta della postazione interna alla stazione ferroviaria, chiedendo al personale presente (un medico, un infermiere e un autista) di poter dormire nella sede del 118, o addirittura dentro l’ambulanza. Al rifiuto dei tre uomini, il clochard ha recuperato una pietra e l’ha scagliata contro il vetro della postazione. A impedire che questo si infrangesse, una pellicola trasparente e oscurante.
Nei confronti dell’aggressore è stata sporta denuncia. Tanta la paura per gli operatori sanitari, nessuno dei quali ha riportato ferite. Si tratta dell’episodio di violenza numero 21 dall’inizio dell’anno, vale a dire in soli tre mesi di servizio. Il fatto è stato denunciato dall’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate”, nata con l’intento di difendere il personale del 118 dalle sempre più frequenti aggressioni a opera dei cittadini inferociti. “Se questa utenza violenta crede di intimorirci e dissuaderci dalla nostra missione, si sbaglia di grosso – afferma il presidente e fondatore Manuel Ruggiero –. Noi andremo avanti e denunceremo ogni singolo episodio di violenza per assicurare alla giustizia chi ci aggredisce”.
L’azione dell’associazione sta producendo i risultati sperati: se fino a qualche mese fa erano pochi gli operatori che denunciavano le aggressioni, per paura di ripercussioni e soprattutto per evitare le eventuali spese legali, ora il personale sanitario comincia a farsi coraggio e a parlare. “Merito anche della campagna ‘Basta violenza’ – spiega ancora Ruggiero –, che stiamo portando avanti nei Pronto soccorso degli ospedali. Abbiamo affisso degli adesivi per sensibilizzare l’utenza. Prossimamente partiremo con un ‘altra campagna dal titolo ‘Io non ho paura’, per la quale il personale realizzerà dei video in cui dirà, appunto, di non aver paura delle aggressioni. L ‘obbiettivo è raffreddare la convinzione degli utenti di avere il potere di spaventarci”.
Redazione Nurse Times
Fonte: Cronache di Napoli
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