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Napoli, infermiera aggredita per aver chiesto di non filmare l’interno del Ps

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Napoli, inchiesta “Cardarelli”: salvavita sabotati per svolgere il doppio lavoro
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E’ accaduto all’ospedale Cardarelli, dove pare che il figlio di una paziente stesse realizzando un video per documentare presunti disservizi. La condanna di Nursing Up.

Nella notte tra giovedì 28 e venerdì 29 maggio un’infermiera è stata aggredita all’ospedale Cardarelli di Napoli. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, aveva chiesto al figlio di una paziente di non filmare col cellulare l’interno del Pronto soccorso, cosa che l’uomo stava facendo per documentare presunte negligenze del personale sanitario e ritardi nelle cure a sua madre. A quel punto è scattata la violenza, sia verbale che fisica.

Nurisng Up, sindacato degli infermieri italiani, condanna fermamente quanto accaduto nel nosocomio partenopeo: “Non si ferma l’escalation di violenza nelle corsie – ha commentato il presidente Antonio De Palma. Siamo qui di nuovo a commentare, tristemente, l’ennesimo riprovevole episodio di aggressione nei confronti di un nostro collega infermiere. In questo caso, poi, trattandosi di una donna, siamo di fronte a un fatto ancora più grave, da condannare senza mezzi termini”.

E aggiunge: “Da mesi ci battiamo per soluzioni concrete: telecamere 24 ore su 24 che possano fare da deterrente agli episodi di violenza e presidi delle forze dell’ordine impiegati sul posto per proteggere chi lavora. Le indagini che abbiamo portato avanti nel recente passato ci illustrano dati allarmanti, sempre in aumento. La violenza non sembra destinata ad arginarsi e ciò non succederà se non mettiamo in atto azioni mirate a proteggere l’incolumità fisica e psicologica degli infermieri, tutelando la nostra categoria da gesti incomprensibili e mai giustificabili. Il datore di lavoro qui è lo Stato, con le Regioni. E allora, invece di parole a vuoto, si prospettino interventi mirati”.

Redazione Nurse Times

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