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Morte del 23enne all’ospedale “Loreto Mare” di Napoli. Mangiacavalli: “Accerteremo responsabilità infermieri, ma l’organizzazione sanitaria non va”

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ROMA – “Accerteremo le responsabilità degli infermieri coinvolti nella tragica vicenda della morte di un 23enne nell’ospedale ‘Loreto Mare’ di Napoli, ma l’organizzazione non va”. E’ netta la presa di posizione di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi, su quanto accaduto subito dopo Ferragosto nel nosocomio napoletano.

Un giovane di 23 anni, giunto in codice rosso in pronto soccorso e deceduto dopo aver atteso quattro ore in attesa di essere trasferito in un’altra struttura sanitaria, per un ritardo dovuto, sino a quanto accertato sino ad ora, ad una discussione tra medici e infermieri.

Le responsabilità di quella tragica vicenda le accerterà la magistratura, sottolinea la Mangiacavalli: “Mi auguro la massima severità non solo nel personale coinvolto in prima persona – aggiunge la presidente della Federazione Ipasvianche se indietro non si può tornare e fatti del genere lasciano esterrefatti per la gravità e le conseguenze che hanno soprattutto sul piano umano”.

 

La presidente della Federazione nazionale Collegi Ipasvi, Barbara Mangiacavalli

La Mangiacavalli punta l’attenzione soprattutto sugli infermieri. “Il presidente dell’Ipasvi di Napoli, Ciro Carbone – annuncia – si è già attivato e, compatibilmente con le indagini in corso, l’ordine provinciale ha messo in atto tutte le verifiche del caso”. E severità, quando verranno accertati i fatti, la Mangiacavalli chiede anche a livello disciplinare nei confronti degli eventuali infermieri coinvolti in questa storia.

Ma resta l’amara constatazione, da parte della presidente della Federazione Ipasvi, che un’organizzazione in cui si crea un tale vuoto, come quello registrato al “Loreto Mare”, non va. “Non possiamo accettare – ammonisce la Mangiacavalliche a fare le spese di un errato rapporto medici-infermieri siano i pazienti, così come non possiamo accettare che ai nostri professionisti sia richiesto un lavoro tale per la carenza di organici e di organizzazione, da creare situazioni di stress tali da compromettere la loro professionalità e la salute. In questo caso addirittura la cita dei cittadini”.

La situazione, proprio per quanto riguarda gli organici, è al limite del collasso e per questo, sottolinea la Mangiacavalliè necessario un intervento strutturale delle istituzioni, delle Regioni, del Ministero della Salute, per fermare la deriva di depauperamento dei servizi e degli organici verso cui si sta andando soprattutto in Regioni come la Campania, in piano di rientro ormai da anni”.

Così, al netto dell’invio della task force per accertare i fatti dal parte del ministro Lorenzin, ci sono altre riflessioni da fare, a giudizio della presidente della Federazione Ipasvi: “I dati e le rilevazioni parlano chiaro: l’Italia è in divisa in due dal punto di vista della salute per colpa dei bilanci che al Sud sembrano non quadrare mai. Ma a farne le spese – conclude la Mangiacavallinon possono e non devono essere i professionisti che con il loro lavoro fanno fronte come possono alle carenze del sistema. E non possono farne le spese i cittadini che devono vedere sempre tutelato il loro diritto costituzionale alla salute”.

Salvatore Petrarolo

Foto: web

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