Cifra tonda per quanto riguarda la meningite in Toscana: con l’ultimo caso di qualche giorno fa (un’estetista cinquantenne residente a Montelupo Fiorentino) è salito a 50 il numero dei casi accertati di meningite; e gli ultimi dati del 31 gennaio ci dicono che per ora sono 258.562 le persone vaccinate nell’ambito della campagna di vaccinazione straordinaria promossa dalla Regione Toscana.
Casi di meningite meningococcica in Toscana
La mappa in dettaglio
Il meningococco C ha colpito 31 volte nel 2015 e 10 volte da inizio anno; il meningococco B 5 volte nel 2015 e una volta nel 2016; meningococco W un caso nel 2015 e uno nel 2016; mentre un caso non tipizzato si è registrato nel 2015.
Nove le morti in totale, di cui 8 riconducibili al tipo C, e una al tipo B.
Come si evince dalla mappa, le zone più colpite sono al di sopra dell’Arno, con in testa Firenze e la sua provincia.
I vaccini
Dalle pagine del Corriere Francesco Mazzotta, direttore della struttura operativa di malattie infettive dell’Azienda Usl Centro Toscana spiega che “Il problema adesso è reperire in tempi brevi i vaccini. L’obiettivo è arrivare alla maggior percentuale di copertura, non inferiore al 70%-80%, che offre un buon antidoto contro il diffondersi della meningite”. Infatti le scorte iniziano a scarseggiare. Martedì sono arrivate 8mila dosi di vaccino richieste dalla città di Lucca e Capannori (LU), che per qualche giorno erano rimaste scoperte.
C’è da preoccuparsi?
“No, anche se quello toscano è un focolaio importante — dice Giovanni Rezza, direttore Malattie infettive dell’Istituto superiore della sanità, sempre riprendendo le dichiarazioni da www.corriere.it — ed è importante ciò che è stato deciso tra Regione e ministero. Vaccinarsi è fondamentale e non ci sono controindicazioni, la tolleranza di questo vaccino è ottima”.
Monitorare e prevenire, le strategie vincenti
Dal sito dell’Ansa il presidente dell’Istituto superiore di sanità Walter Ricciardi afferma che “Vista la grande quantità di vaccini necessaria sarà avviata anche una negoziazione con le aziende per i prezzi”.
“Il ministro Lorenzin” continua Ricciardi, “ha deciso di istituire un’autorità di monitoraggio permanente composta da rappresentanti di ministero, Istituto superiore di sanità e Regione Toscana, con l’obiettivo di monitorare il fenomeno e avviare misure di contrasto”.
La prima misura è quella preventiva, quindi la vaccinazione di massa, con un occhio di riguardo alle fasce protette. Ricordiamo che il vaccino quadrivalente (meningococco ACWY) è gratuito per tutte le fasce d’età per i cittadini che vivono nell’area della Asl Toscana Centro (province di Firenze, Pistoia e Prato) mentre per quelli sopra i 45 anni che vivono nel resto delle regioni è previsto un ticket ridotto. Sotto i 45 anni era già stata deliberata la gratuità della vaccinazione su tutto il territorio regionale all’interno della campagna straordinaria di vaccinazione contro il meningococco C.
“L’attenzione – ha sottolineato Ricciardi – è infatti soprattutto per i giovani-adulti, dal momento che i bambini risultano già vaccinati contro il meningococco C e nessun casi di meningite si è registrato in questa fascia di età”.
Per quanto riguarda invece il problema della scarsità di vaccini anti-meningite denunciato in Toscana, “l’Agenzia italiana del farmaco Aifa si è attivata per avviare una negoziazione con le aziende, al fine di poter disporre del giusto quantitativo di vaccini e si negozierà anche il prezzo, dal momento che saranno necessarie decine di migliaia di dosi”.
In conclusione ripropongo un articolo di qualche giorno fa: perché anche creare le condizioni di un’immunità di gregge è (se mai ce ne fosse bisogno) un’altra buona motivazione per continuare a vaccinarsi e far vaccinare.
Marco Parracciani
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