Il Tribunale del lavoro ha dato ragione ai cinque ricorrenti. Altri 79 hanno ottenuto il riconoscimento delle medesime condizioni economiche in sede extragiudiziale. Il risarcimento complessivo ammonta a oltre 77mila euro.
Il Tribunale del lavoro ha riconosciuto la legittimità della richiesta avanzata nel marzo 2020 da cinque operatori dell’ospedale Manzoni di Lecco contro l’Asst Lecco, con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento del tempo di vestizione come parte integrante dell’orario lavorativo.
Non solo. Su invito del giudice, i cinque ricorrenti hanno sottoscritto un accordo di conciliazione con l’Asst, cui ha fatto seguito la parallela sottoscrizione – in sede extragiudiziale, con il patrocinio della Uil – di un analogo verbale di conciliazione che ha permesso di estendere le medesime condizioni economiche (il riconoscimento forfettario di sette minuti a turno per ogni ricorrente) ad altri 79 dipendenti della stessa Azienda (infermieri, oss e tecnici di laboratorio).
Decisamente positivo l’esito dell’azione legale, a seguito della quale il giudice ha disposto a carico dell’Asst il pagamento di 10.784,80 come rimborso delle spese legali, e di 77.482,47 euro (oltre oneri, ove dovuti) come somme riconosciute in via conciliativa a favore dei cinque ricorrenti e dei 79 dipendenti che hanno conciliato invia extragiudiziale.
“Altre aziende, come l’Asst di Como, avevano già siglato accordi sindacali sul tempo divisa, ma non l’Asst di Lecco – ha spiegato Massimo Coppia, segretario responsabile Sanità pubblica di Uil Fpl del Lario, Como e Lecco –. E’ pleonastico che un dipendente debba rivolgersi a un tribunale del Lavoro per ottenere il riconoscimento di un diritto leso. Abbiamo portato un po’ di soldi in tasca ai nostri colleghi e stiamo ancora effettuando nuovi ricorsi per il riconoscimento del diritto. Nelle buste paga, da questo mese, i dipendenti stanno già percependo gli acconti degli arretrati non corrisposti. Si va da 1.200-1.500 euro a 700-800, a seconda della presenza del personale in turno. Soldi che non sono stati riconosciuti prima perché l’Azienda non aveva voluto stipulare accordi con il sindacato”.
Redazione Nurse Times
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