Home Infermieri ECM e FAD La strategia mobbizzante del demansionamento infermieristico
ECM e FADInfermieri

La strategia mobbizzante del demansionamento infermieristico

Condividi
Il Mobbing Infermieristico
Condividi

Si è tenuto sabato 3 ottobre, l’evento ECM tenuto dall’Associazione Avvocatura di Diritto Infermieristico (A.A.D.I.), dal titolo “La strategia mobbizzante del demansionamento infermieristico”.

In una gremita aula consiliare del comune di Brugherio, alle porte di Milano, si sono dati appuntamento più di 50 infermieri provenienti da diversi ospedali della Lombardia , ma anche da altre regioni del nord Italia, come Emilia Romagna, Toscana e Veneto .

Il corso tenuto dal Prof. Mauro Di Fresco, è stato introdotto dalla segretaria provinciale dell’associazione, l’Infermiera Lauretta Anelli.

Il Prof. Di Fresco, presidente dell’AADI, ha raccontato sin da subito come lui stesso è stato vittima negli anni ’80 di demansionamento e mobbing, rifiutandosi , durante la preparazione di un chemioterapico, di rispondere ad una richiesta di una ausilaria che lo sollecitava a preparare e portare una tazza di latte ad un paziente.

Bene quello è stato l’inizio. L’allora infermiere Di Fresco fu vittima di vessazione da parte dei suoi superiori che lo portarono fino alla sospensione dal lavoro senza stipendio. Convinto che l’Assistenza Infermieristica fosse ben più che l’eseguire un’attività per la quale non occorra alcuna preparazione specifica, men che meno accademica, l’infermiere Di Fresco andò avanti per la sua strada.

Studiò giurisprudenza, laureandosi e specializzandosi con Master in diritto sanitario. Naturalmente fu reintegrato nelle funzioni di infermiere, dimostrando che le attività di assistenza primaria sono di competenza delle figure di supporto a quella infermieristica, che devono essere sempre presenti durante i 3 turni della giornata.

Il Di Fresco ha avuto modo di spaziare, durante il corso, e snocciolare temi molto importanti. Ha posto un faro illuminante sulla intellettualità della professione infermieristica, così come recita l’art. 2229 C.C.

In sostanza sembra che dopo l’abrogazione del mansionario (D.P.R. 225/74) e l’introduzione del D.M. 739/94 e la legge 42/99 e successive, si sia passati da un infermiere professionale e generico i cui confini erano ben descritti, all’infermiere laureato caricato del concetto di RESPONSABILITA’, facendogli credere che questo significhi che dove non arrivino le figure di supporto debba arrivare lui a compensare tutte le carenze.

Alcuni infermieri presenti hanno confermato il loro disagio, dichiarando di essere costretti a chiudere i ROT in sala operatoria   dopo le h.15:00, poiché da quel momento gli OSS non sono più presenti.

Altri invece costretti a dovere effettuare in reparto l’accettazione amministrativa alle h. 7:00 del mattino, poiché l’ufficio accettazione apre alle h. 7:30. Ed altri ancora a dovere andare di persona, di notte durante un’urgenza, a portare i campioni ematici in laboratorio per assenza del personale di supporto.

Insomma un infermiere factotum, polivalente che salta da una mansione ad un’altra, senza che si tenga conto della sua progressiva de-professionalizzazione, del suo malcontento per una professione che aveva promesso nei banchi delle aule universitarie EBN , EBP, ricerca infermieristica, ed invece si ritrova ancora a fare l’angolo del letto a prova di goniometro, piuttosto che distribuire il vitto, o ancora tagliare i capelli poiché questo è un “tessuto organico”, quindi solo un infermiere può farlo.

Ilarità ma anche presa di coscienza da parte dei partecipanti al corso, che da ieri guarderanno alla loro professione con occhi diversi.

Perché un infermiere che fa bene la propria professione riesce ad elargire una assistenza di alta qualità, al contrario se è costretto a compensare tutte le carenze “per il bene del paziente” (frase molto ricorrente tra i colleghi stessi), ecco che farà esattamente il contrario , sicuramente non il bene del paziente.

Il corso si è concluso con la distribuzione gratuita di un libro dal titolo “Abbecedario del demansionamento infermieristico”, un vademecum sulla professione infermieristica, mirato a far crescere il professionista senza ricadere sugli errori del passato (qui si è sempre fatto così), fornendo gli strumenti per difendersi dalla strategia mobbizzante del demansionamento .

Prossimi appuntamenti dell’AADI:

  • il 9 ottobre a Trapani con il corso dal titolo “i principali istituti contrattuali dell’Infermiere;
  • il 7 Novembre a Barletta (BT) ancora con “la strategia mobbizzante del demansionamento infermieristico”, evento che vede la partecipazione del collegio Ipasvi provinciale.

Filippo D’Aleo

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati
Nursing Up, Nursind e Opi Grosseto: "Quando comincia a scorrere la graduatoria per l'assunzione di nuovi infermieri?"
InfermieriNT NewsPolitica & Sindacato

Specializzazioni sanitarie: arrivano le borse di studio, ma gli infermieri restano esclusi

Una recente proposta di emendamento alla Legge di Bilancio, firmata dall’onorevole Marta...

InfermieriNT NewsPolitica & Sindacato

Coina: “Ospedali sotto assedio. Crisi della sanità territoriale alla base delle continue aggressioni”

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del sindacato Coina. Il sindacato Coina...

FNopiInfermieriNT News

Ddl Lavoro è legge, Fnopi: “Bene i permessi per rappresentanti di Ordini delle professioni sanitarie”

“In un momento molto difficile per i professionisti sanitari, accogliamo con soddisfazione...