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La Spezia, “Infermieri militari non iscritti all’Ordine eseguono esami specialistici”

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La Spezia, “Infermieri militari non iscritti all’Ordine eseguono esami specialistici”
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La denuncia è del Sindacato nazionale militari. Categorico l’Opi: “La legge è chiara. Abusivo chi non è iscritto”.

Si allarga a macchia d’olio il caso degli infermieri militari che praticano la professione senza essere iscritti all’Ordine. E spuntano casi di infermieri che – in qualche caso iscritti, in altri no – praticano esami che competono solo ai tecnici sanitari, figure professionali diverse. La denuncia di Luca Marco Comellini, del Sindacato nazionale militari, ha innescato un caso nazionale, che riguarda tutte le forze armate.

Si parla di fascicoli già aperti dall’autorità giudiziaria. E a La Spezia, dove la Marina Militare eroga prestazioni anche ai civili in convenzione dual use (sia ambulatoriali che alla camera iperbarica), c’è un notevole fermento. Si parla di decine di posizioni irregolari. C’è chi si sta mettendo a posto, fermo restando che per anni non lo è stato. E c’è chi risulta “addetto” a esami specialistici che per legge non può fare. Come le mappature oculistiche computerizzate, i test strumentali e la tomografia dell’occhio, che per legge esigono un profilo da ortottico, o come le impedenziometrie, i test vestibolari e gli studi del timpano, che richiedono un tecnico audiometrista.

La fonte è ufficiale. Sta scritto nelle pagine illustrative delle attività ambulatoriali, con nomi e immagini del personale ed elenco delle prestazioni erogate. L’ambulatorio di otorino – in cui risulta operare un infermiere non tecnico di laboratorio – è lo stesso in cui è medico militare l’assessore alla sanità Gianmarco Medusei. Interpellato sui profili di responsabilità penale sollevati dal sindacato militare per gli infermieri non iscritti o utilizzati per prestazioni indebite, Medusei risponde che «il tema non è di mia competenza come medico militare, in quanto all’attenzione dei vertici, e non lo è neanche come assessore, in quanto non inerente la salute pubblica, in quanto questione esclusivamente militare».

Medusei afferma inoltre che nel reparto Infermeria «si rispettano i profili professionali e nessun infermiere referta audiometrie o impedenziometrie». Refertare forse no, ma – se le informazioni sulle pagine ufficiali sono corrette – gli addetti alle prestazioni sono infermieri e non tecnici. E in qualche caso si sono iscritti all’Ordine soltanto adesso che la questione è esplosa.

L’Ordine spezzino, interpellato sulla fondatezza degli obblighi di iscrizione e dei divieti di eseguire prestazioni di tipo tecnico, è netto: «È così, la legge è chiara. Anche l’infermiere militare deve essere iscritto, altrimenti è abusivo. E non può praticare esami specifici riferibili a figure tecniche differenti». Pare che un consistente numero di infermieri militari non abbia ancora regolarizzato la sua posizione. Alcuni lo stanno facendo in questi giorni. La Difesa però non risulta aver sospeso nessuno.

Redazione Nurse Times

Fonte: Il Secolo XIX

 

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