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La Federazione Ipasvi scrive al presidente del Senato: “Si metta in agenda il Ddl Lorenzin”

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La Federazione Ipasvi scrive al presidente del Senato: "Si metta in agenda il Ddl Lorenzin"
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In una lettera la presidente Mangiacavalli rivolge un invito a Pietro Grasso e alla presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama. Il provvedimento con il quale si prevede la trasformazione dei Collegi in Ordini professionali, attende la terza lettura. C’è il rischio che finisca la legislatura senza che la legge venga approvata

ROMA – Il rischio è quello di una beffa in dirittura d’arrivo. Tanto più adesso che la legislatura volge al termine e l’attività parlamentare rischia di essere ingessata dalla campagna elettorale. C’è il Ddl Lorenzin, relativo al riordino delle professioni sanitarie, che è tra i provvedimenti a rischio incagliamento.

Per questo la Federazione nazionale Collegi Ipasvi ha deciso di scrivere al Presidente del Senato, Peutro Grasso e alla presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, Emilia Grazia De Biasi, per chiedere che quel disegno di legge venga messo in calendario nei lavori di aula.

Il testo di legge è in terza lettura e attende, di fatto, l’ultimo via libera per diventare legge dello Stato. Provvedimento atteso da anni dagli infermieri perché il disegno di legge Lorenzin prevede la trasformazione dei Collegi Ipasvi in Ordini professionali.

Nonostante le criticità evidenziate in alcuni passaggi che hanno modificato il testo tra Senato e Camera durante l’iter e che comunque potranno trovare soluzione al momento della messa a punto dei decreti attuativi della legge, gli infermieri – e in questo senso già si era espresso a suo tempo il Consiglio nazionale della Federazione – chiedono l’approvazione rapida del disegno di legge” è scritto in un comunicato ufficiale.

Per noi – ha dichiarato la presidente della Federazione nazionale Ipasvi Barbara Mangiacavallila trasformazione dei Collegi in Ordini professionali è la priorità assoluta. E’ un passaggio che sarebbe già dovuto avvenire quasi automaticamente nel momento stesso in cui a partire dal decreto legislativo 502/1992 la formazione degli infermieri è entrata a pieno titolo in Università e la legge 42 del 1999 ha riconosciuto il carattere intellettuale della nostra professione. Oggi gli infermieri sono professionisti laureati; non ha più senso pertanto mantenere l’obsoleta e anacronistica separazione tra collegi e ordini per delineare forme di rappresentanza professionale e di iscrizione agli albi di appartenenza: gli infermieri, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, vogliono una tutela ordinistica”.

Sempre che, in dirittura d’arrivo, quella legge non finisca per arenarsi ed essere rimandata alla prossima legislatura.

 

Salvatore Petrarolo

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