Le precisazioni del presidente dell’Ordine, Pierpaolo Volpe, in merito alla sospensione di 190 iscritti sprovvisti di domicilio digitale.
A seguito delle notizie diffuse a mezzo stampa sulla sospensione di 190 infermieri sprovvisti di domicilio digitale (posta elettronica certificata) il dottor Pierpaolo Volpe (foto), presidente di Opi Taranto, cerca di fare chiarezza.
Come noto, il Decreto Semplificazioni, approvato dal Governo nel 2020, ha rafforzato l’obbligo per tutti i professionisti di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata. L’inadempimento da parte dell’iscritto impone all’Ordine professionale di avviare le procedure di sospensione fino ad avvenuta comunicazione del domicilio digitale. Qualora l’Ordine professionale non proceda alla sospensione, l’inadempimento costituisce motivo “di scioglimento e di commissariamento dell’Ordine inadempiente a opera del ministero vigilante sui medesimi”.
Opi Taranto, in quanto ente sussidiario dello Stato, è obbligato ope legis ad applicare le norme che il Parlamento italiano approva, senza poter decidere in autonomia se farlo o meno. Si tratterebbe di omissione d’atti d’ufficio, rivestendo il presidente la qualifica di pubblico ufficiale. Visto il clamore suscitato da un adempimento di legge, va precisato che moltissimi dei 190 Infermieri sospesi non esercitano più la professione da anni e sono ormai in quiescenza.
A livello nazionale, dei 450mila infermieri iscritti agli Ordini professionali, solo 350mila sono quelli che esercitano la professione in strutture pubbliche, private o in regime di libera professione. La revoca della sospensione è immediata nel caso l’infermiere comunichi all’Ordine l’indirizzo di posta elettronica certificata. Opi Taranto, tra l’altro, già da diversi anni fornisce gratuitamente la Pec ai propri iscritti: basta farne richiesta.
“Le abbiamo provate tutte – afferma il presidente Volpe -. In un anno e mezzo abbiamo inviato diverse comunicazioni per preavvertire dell’obbligo imposto per legge e abbiamo richiesto anche la collaborazione dell’Asl Taranto per diffondere anche tramite la mailing list interna le note informative agli iscritti, ma nulla. Il mancato adempimento all’obbligo di legge ha arrecato negli anni non pochi problemi alle casse dell’Ordine, costretto a inviare a mezzo posta ordinaria le comunicazioni previste per legge, sottraendo quindi risorse alle attività istituzionali dell’ente e al potenziamento dell’offerta formativa”.
Prosegue Volpe: “Esercitare un ruolo istituzionale, come quello di presidente di un Ordine professionale, nella veste di pubblico ufficiale, impone scelte anche dolorose, come quelle operate nei confronti dei soggetti non vaccinati, ma sono il ruolo e la legge che lo impongono. Il clamore mediatico di queste ore convincerà forse anche i più resistenti, ma non ci sono alternative. La Missione 1 del Pnrr, rubricata ‘Innovazione e digitalizzazione’ impone un cambio di passo per tutta la pubblica amministrazione e l’Ordine professionale, in quanto ente pubblico, non è escluso”.
Redazione Nurse Times
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