ROMA – Ci sono diecimila infermieri pediatrici in tutta Italia, ma nessuno di loro è presente nel Comitato centrale della Fnopi.
Un vuoto di rappresentanza che ha il sapore della beffa se non, addirittura, di uno “sgarbo” politico messo in atto dalla confermata presidente nazionale, Barbara Mangiacavalli e dei componenti della lista “Autori per il futuro” nata a sostegno della candidatura della presidente.
Quel vuoto di rappresentanza, però, è molto di più: un vero e proprio atto contro legge, visto che quella voluta dall’allora ministro della Salute, Beatrice Lorenzin nel 2018, prevede che negli organi politici (consigli direttivi o lo stesso Comitato centrale) ci debbano essere due rappresentanti degli infermieri pediatrici.
Lo ricorda Graziella Costamagna, una delle diecimila infermiere pediatriche, ma soprattutto candidata alle ultime elezioni per il rinnovo degli organi di rappresentanza della Fnopi.
Candidatura nata, racconta la Costamagna a Nurse Times tre giorni prima della presentazione delle liste al consiglio nazionale: in quella denominata “Autori per il futuro”, non c’era nessun infermiere pediatrico, spiega la Costamagna.
“Ci siamo mossi come rete italiani di infermieri pediatrici – racconta – e, fatte le dovute riflessioni, abbiamo detto che era importante, visto che la legge Lorenzin lo ha previsto dal 2018, che ci fosse almeno un candidato per queste elezioni”.
La beffa, però, si è materializzata alla composizione del nuovo Comitato centrale: nonostante la Costamagna avesse ottenuto preferenze, è rimasta fuori dal Comitato stesso su decisione della commissione elettorale.
Tradotto in soldoni: nel Comitato centrale sono presenti solo 15 infermieri e non 14 più un infermiere pediatrico, come avrebbe dovuto essere per rispettare la legge.
Il perché questo sia accaduto non riesce a spiegarselo la Costamagna: “In queste settimane ci siamo domandati che significato potesse avere questa scelta di escludere a priori nella lista gli infermieri pediatrici. Abbiamo un trascorso non facile come infermieri pediatrici ma c’è una legge dello Stato. Avrebbe dovuto esserci maggiore attenzione da parte del gruppo che si è proposto. Siamo pronti ai cambiamenti futuri però bisogna essere coinvolti per farlo” spiega.
Sulla vicenda la presidente Mangiacavalli si è espressa solo prima dell’appuntamento elettorale, senza però dare una spiegazione concreta alla Costamagna e a tutti gli infermieri pediatrici.
Che hanno chiesto di accedere agli atti e sono pronti a fare ricorso in tutte le sedi opportune, per far valere i propri diritti di rappresentanza ma soprattutto ristabilire la legge. Quella che, al momento, non è stata rispettata nella composizione del nuovo Comitato centrale della Fnopi.
Salvatore Petrarolo
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