Le aggressioni ai danni del personale sanitario in servizio negli ospedali italiani non giungono solamente dai comuni cittadini.
Ora a pretendere di essere visitati prima di tutti ci sono anche i calciatori di serie A o i loro amici.
È quanto è accaduto al Pronto Soccorso dell’ospedale San Carlo di Milano in occasione dell’accesso del calciatore Marcelo Brozovic. Il centrocampista dell’Inter, giunto in taxi in seguito alla sospensione della patente rimediata, ha accompagnato un suo connazionale che presentava un’escoriazione al ginocchio.
Dopo pochi minuti di attesa è andato su tutte le furie, notando come i casi più critici di quelli del 42enne suo amico venissero visitati prima.
A nulla è servito l’intervento di due guardie giurate e di altrettanti infermieri. Per far tornare la calma è stato necessario l’intervento dei carabinieri.
Secondo quanto riferito dal personale ospedaliero, il calciatore dell’Inter sarebbe apparso estremamente agitato, continuando ad urlare e ad interrompere il lavoro del personale con richieste immotivate e frasi offensive.
«Il personale ha riferito che i toni di voce si sono fatti subito molto alti, continuava a ripetere “muovetevi, muovetevi, fate in fretta” con varie parolacce annesse»
Gli uomini dell’Arma hanno dovuto accompagnarlo fuori dall’ospedale, riuscendo successivamente a farlo ragionare.
«Alla fine, dopo aver parlato con i carabinieri, ha chiesto scusa. Nessuno del personale coinvolto ha ritenuto di dover procedere nei suoi confronti, non sono state pronunciate né minacce né ingiurie dirette esplicitamente contro qualcuno», spiegano i dirigenti ospedalieri.
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