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Il tuo infermiere: la pillola anticoncezionale

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Il tuo infermiere: la pillola anticoncezionale
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La pillola estroprogestinica contiene un’associazione di due ormoni femminili (steroidi): un estrogeno (in genere etinilestradiolo o estradiolo valeriato o micronizzato) e un progestinico (per esempio  levonorgestrel, gestodene e altri).

Il tipo di molecole associate e il rapporto tra le quantità di ormoni caratterizza le differenti pillole attualmente disponibili:

  • dosaggio fisso (pillola monofasica) ovvero in ogni pillola è contenuta la stessa quantità di steroidi.
  • dosaggio variabile in due fasi (pillola bifasica) quando l’estrogeno è a dosaggio fisso e il progestinico viene assunto in due dosaggi differenti.
  • dosaggio variabile in tre fasi (pillola trifasica) quando gli ormoni sono associati in 3 dosaggi differenti. Quest’ultimo tipo di pillola contiene 30-40 µg di etinilestradiolo e la dose totale di ormoni è molto bassa e mima la produzione degli estrogeni e del progesterone così come avviene nel ciclo fisiologico.

La pillola estroprogestinica agisce principalmente inibendo l’ovulazione attraverso il blocco della sintesi di due ormoni: FSH e LH, denominati gonadotropine e prodotti dall’ipofisi, una piccola ghiandola che si trova alla base del cervello. La pillola provoca, inoltre, un ispessimento del muco cervicale e un assottigliamento dell’endometrio, la mucosa dell’utero, che diventa quindi meno adatto all’ eventuale impianto dello zigote (nome dell’ovulo fecondato).

La posologia prevede in genere l’assunzione – sempre alla stessa ora – di un confetto al giorno, a partire dal primo giorno di flusso mestruale, per la durata di 21 giorni. Segue una pausa di 1 settimana (7 gg), durante la quale si ha il flusso pseudomestruale, in genere al 2-3° giorno dall’ultimo confetto.

A questo punto si ricomincia una nuova confezione (è importante partire sempre dallo stesso giorno, anche se il ciclo non è ancora terminato completamente). Ad esempio, se la pillola è stata iniziata un martedì, la nuova confezione dovrà essere iniziata di martedì.

La pillola estroprogestinica, oltre a garantire un’efficacia anticoncezionale elevatissima, svolge anche numerosi effetti benefici non contraccettivi. La sintesi di nuove molecole meglio tollerate e la progressiva riduzione dei dosaggi ormonali ha contribuito alla drastica diminuzione degli effetti collaterali, sia in termini di incidenza che di gravità.

La pillola estroprogestinica è adatta a tutte le donne sane in età fertile, comprese le donne non più giovani. E’ considerato uno dei migliori metodi contraccettivi per le adolescenti grazie alla sua elevata efficacia e alla presenza di numerosi benefici extracontraccettivi, particolarmente utili nella donna giovane:

Diminuzione di:

  • Irregolarità mestruali
  • Dismenorrea
  • Sindrome premestruale
  • Menorragia
  • Acne, seborrea, eccesso di peli

La pillola estroprogestinica non protegge dalle malattie sessualmente trasmesse e quindi in condizioni di rischio in tale senso è necessario associare un contraccettivo di barriera, come il preservativo. Inoltre, è controindicata in gravidanzaallattamento e in caso di elevato rischio, ad esempio nelle donne oltre i 35 anni fumatrici e con alto rischio di malattie cardiovascolari.

In caso di dimenticanza della pillola è importante verificare quanto tempo è trascorso rispetto al momento in cui sarebbe dovuta avvenire l’assunzione:

  • Meno di 12 ore: la protezione contraccettiva è mantenuta. Bisogna quindi assumere immediatamente la pillola dimenticata e continuare normalmente l’assunzione fino alla fine della confezione
  • Oltre 12 ore: la protezione contraccettiva può essere ridotta, va quindi assunto un altro metodo contraccettivo fino alla fine della confezione

Il rischio di gravidanza aumenta se la compressa viene dimenticata all’inizio o alla fine della confezione.

Alcune pillole prevedono l’assunzione continuativa (per 28 giorni) e contengono quindi alcuni confetti “vuoti”, privi di ormoni, in genere distinti con un colore diverso. La dimenticanza di questi confetti (placebo) non comporta alcuna conseguenza sulla sicurezza contraccettiva.

Redazione Nurse Times

Fonte: SIGO, Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia

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