Le tre donne assunte in nero scoperte durante il blitz delle forze dell’ordine nella casa di riposo improvvisata nelle vicinanze di Sarzana sono state denunciate per esercizio abusivo di professione.
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di La Spezia, attraverso i suoi legali, ha proceduto a presentare un esposto attraverso le autorità competenti, al fine di ravvisare abusi e danni alla sfera della professione di competenza.
Secondo i primi accertamenti, le “dipendenti”, pur non essendo in possesso dei requisiti specifici per fornire assistenza sanitaria, si sarebbero occupate di ogni aspetto assistenziale, somministrazione di terapia farmacologica inclusa.
“Stiamo verificando la loro posizione”, spiega il consiglio direttivo dell’Ordine – ma a quanto pare all’interno della struttura abusiva per anziani non vi era alcun infermiere.
Per questo abbiamo l’obbligo di denunciare queste persone all’autorità giudiziaria. Ricordiamo che con l’entrata in vigore della nuova normativa del 2018, queste persone rischiano una multa fino a 50.000 euro.”
Nessuna di loro sarebbe un’infermiera iscritta ad alcun OPI provinciale italiano. Due delle tre donne avrebbero rispettivamente la qualifica di operatore socio-sanitario e di badante.
La terza imputata invece avrebbe dichiarato di aver conseguito il diploma da infermiera in uno stato estero non precisato. Di fatto non avrebbe però mai richiesto il riconoscimento di questo presunto titolo per poter esercitare la professione in Italia.
L’unico aspetto positivo della vicenda, se così si può dire, sarebbe l’assenza di segnalazioni di maltrattamenti sugli anziani ricoverati.
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