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Diabete, disponibile in Italia il pancreas artificiale per il monitoraggio del glucosio

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Diabete, disponibile in Italia il pancreas artificiale per il monitoraggio del glucosio
World diabetes day;Medical equipment on wooden floor
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In Italia sono circa 3,9 milioni le persone con diabete, e di queste si stima che circa 187mila soffrano di diabete di tipo 1, che in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza, e i cui dati sono in progressivo aumento. Una patologia pesante, capace di incidere sulla vita quotidiana dei pazienti, che ora possono però contare su un prezioso alleato.

È infatti disponibile in Italia un sistema ibrido a circuito chiuso, noto anche come pancreas artificiale, che funziona con il sensore FreeStyle Libre 3 di Abbott per il monitoraggio in continuo del glucosio, ora compatibile con il sistema di erogazione automatizzata di insulina mylife Ypso Pump di Ypsomed e con l’app CamAPS FX di CamDiab, che grazie a un algoritmo di controllo stabilisce la dose da somministrare.

“Il pancreas artificiale – spiega ad Askanews il dottor Andrea Scaramuzza, coordinatore gruppo AMD-SID-SIEDP Tecnologie e diabete – è un sistema costituito da un sensore in continuo della glicemia, da un microinfusore che permette l’infusione sottocutanea di insulina e da un algoritmo che regola l’infusione in base al valore della glicemia”.

E ancora: “Quando i valori della glicemia dovessero scendere al di sotto di un range di sicurezza, il sistema in automatico sospende l’infusione di insulina, mentre al contrario, se i valori della glicemia salgono al di sopra dei valori desiderabili il sistema aumenta, sempre in maniera autonoma, la quantità di insulina infusa. Con il pancreas artificiale è possibile ora avere un controllo della glicemia veramente ottimale e sicuramente questo ha influito in maniera positiva sulla qualità di vita dei pazienti con diabete”.

Un cambio di paradigma importante nella gestione del diabete di tipo 1. Un dispositivo semplice, di facile utilizzo, che offre misurazioni precise e continue, indispensabili per evitare possibili complicanze dovute a controlli non ottimali.

“Sicuramente – prosegue Scaramuzza – la possibilità di personalizzare al meglio la terapia in base alle esigenze del paziente è un dato di fatto ed è un grande vantaggio. Lo è per i pazienti, che possono curarsi al meglio, ma dal punto di vista dell’operatore sanitario, del diabetologo, del medico è un vantaggio anche per noi, perché abbiamo la possibilità scaricando i dati di questi strumenti, sia quelli della glicemia che quelli dell’insulina infusa, di conoscere in maniera trasparente e precisa quello che è il controllo metabolico glicemico di quel paziente e di poter dare dei suggerimenti mirati per un eventuale miglioramento quando magari le cose non fossero ottimali”.

Redazione Nurse Times

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