Bandi pubblici deserti. Accade anche al bando dedicato agli infermieri pubblicato dall’ASP di Palermo che andato praticamente deserto. Cosa non funziona nel sistema?
Intervistati da insanitas.it alcuni infermieri hanno provato a rispondere alla domanda. Francesca, ad esempio, lavora in Sicilia, in una RSA. «Sarei felice di lavorare in un Ospedale, anche e soprattutto in un periodo come questo, durante il quale la nostra professionalità è quanto mai preziosa. Ma a fronte di prestazioni ad alto rischio il più delle volte vengono proposti contratti a tempo determinato, per pochi mesi, spesso a Partita IVA (…). Chi ha un minimo di esperienza, ha un lavoro, anche precario, non accetterà mai una proposta che è limitata nel tempo, condizionata alla persistenza della pandemia e spesso totalmente priva anche di indennità di rischio».
E ovviamente, a fronte di un trattamento considerato non rispettoso nel proprio Paese, c’è chi emigra come Vincenzo che si è trasferito in Irlanda, dove «i livelli retributivi sono decisamente più adeguati».
Determinante anche il riconoscimento professionale e la possibilità di fare carriera anche manageriale. Un sistema meritocratico che premia l’esperienza e che manca in Italia.
Alfredo Guerriero, dirigente sindacale del Nursind Palermo, ha ribadito: «Purtroppo le tipologie di contratto proposte dalle aziende in certi casi offrono pochissime tutele e scoraggiano gli infermieri. Il rapporto tra infermieri e pazienti anche nei reparti covid è al limite e i lavoratori sono costretti a turni stressanti».
Fonte: insanitas.it (M. Ferraro)
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