Ecco alcune indicazioni utili per una corretta manutenzione del defibrillatore.
Il defibrillatore non va semplicemente riposto nella teca, ma ha bisogno di una regolare manutenzione per funzionare correttamente ed essere a norma di legge. In caso contrario, la garanzia del defibrillatore potrebbe essere considerata nulla.
Non solo. In caso di decesso di una persona in arresto cardiaco dopo un tentativo di salvataggio con un defibrillatore non mantenuto correttamente, è molto più facile per la parte lesa vincere una causa legale. I problemi di manutenzione sono infatti facilmente identificabili e possono essere indicati come causa diretta di eventuali ritardi o guasti alla defibrillazione, portando a gravi conseguenze sul piano penale.
Secondo il Decreto ministeriale del 24 aprile 2013, il defibrillatore deve essere sottoposto “alle verifiche, ai controlli e alle manutenzioni periodiche secondo le scadenze previste dal manuale d’uso e nel rispetto delle vigenti normative in materia di apparati elettromedicali”. La buona notizia è che la manutenzione di un defibrillatore semiautomatico DAE è estremamente facile e può essere sintetizzata in quattro passaggi.
Autotest automatico
Il defibrillatore esegue automaticamente un test di autocontrollo per verificare le condizioni del dispositivo e della batteria, senza alcun intervento da parte dell’utente. La cadenza dell’autotest, stabilita dal produttore, può essere giornaliera, settimanale o mensile. Nel caso in cui l’autotest rilevasse la necessità di intervento da parte dell’utente o di un tecnico, il defibrillatore emette un avviso: può trattarsi di una spia rossa lampeggiante, di un allarme sonoro o di un altro indicatore visivo.
Ispezione visiva
Il defibrillatore va controllato visivamente regolarmente e al termine di ciascun utilizzo per rilevare possibili danni meccanici. In particolare è opportuno: verificare che il led di Stato indichi che il defibrillatore è acceso e funzionante; controllare che l’involucro esterno del dispositivo non presenti danni. Se si osservano danni o disfunzioni che potrebbero compromettere la sicurezza del paziente o dell’utente, il dispositivo deve essere utilizzato solo dopo gli interventi di manutenzione.
Sostituzione di elettrodi e batteria
Per analizzare correttamente il ritmo cardiaco ed emettere lo shock gli elettrodi di un defibrillatore semiautomatico DAE devono avere un buon contatto con la pelle del torace. Gli elettrodi aderiscono alla pelle grazie a un adesivo per elettrodi e a un gel conduttivo. Col tempo, il gel e l’adesivo si asciugano e l’elettrodo perde la sua capacità di aderire, in particolare durante le compressioni toraciche. Inoltre il sudore o i capelli possono impedire una buona conduzione e adesione. Gli elettrodi vengono venduti in pacchetti sigillati, ma devono essere sostituiti periodicamente (alla scadenza o dopo ogni utilizzo), anche se non utilizzati. Va scadenza va verificata con il produttore e generalmente va da due a quattro anni, a seconda di marca e modello.
Anche la batteria, indipendentemente dal tipo, si scarica nel tempo e va sostituita o ricaricata. In media, una batteria del defibrillatore durerà due o quattro anni, a partire dalla sua installazione. La durata dal tipo, dall’uso e da fattori ambientali, come le temperature estreme, ma anche dagli autotest e dall’utilizzo. La maggior parte della batteria ha una data di scadenza o una data indicata per l’installazione e oscilla tra due e sei anni. Ogni modello di defibrillatore, comunque, avvisa quando la batteria ha riserve limitate.
Prove di sicurezza elettrica
La valutazione della sicurezza deve essere effettuata da persone esperte di sicurezza elettrica, in possesso di un’adeguata formazione sulle prove a cui sottoporre il defibrillatore. Tutte le prove effettuate devono essere documentate. A seconda del defibrillatore, la frequenza obbligatoria di manutenzione da parte di un tecnico può variare molto: se non indicato nel manuale, l’intervallo tra le prove va effettuato ogni due anni.
La Norma CEI 62353 (“Verifiche periodiche e prove da effettuare dopo interventi di riparazione degli apparecchi elettromedicali”) è la norma di riferimento in merito ai controlli periodici sui dispositivi elettromedicali, defibrillatore incluso. Stabilisce che la periodicità delle verifiche funzionali di sicurezza deve essere stabilita dal produttore e indicata nel manuale d’uso. Se non indicato nel manuale d’uso del defibrillatore, indica che per i defibrillatori l’intervallo tra le prove non dovrebbe superare i due anni.
Redazione Nurse Times
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