Per quanto con patologie pregresse e vicino ai settant’anni, aveva deciso di non vaccinarsi per il Covid e quando l’ha contratto, invece che rivolgersi subito all’ospedale, avrebbe voluto curarsi con la telemedicina, convinto che i consulti ricevuti via mail e al telefono da un medico legato all’associazione Ippocrateorg (quella che sostiene che il Covid “è una malattia curabilissima” e con una terapia domiciliare) potessero aiutarlo.
Da qualche settimana il pensionato di 68 anni è in gravi condizioni nel reparto di terapia intensidell’ospedale Sant’Anna di Ferrara. I medici si sono riservati la prognosi: il quadro clinico è molto critico e la vita del paziente è appesa ad un filo.
Segnalazione in procura
Lo stesso ospedale, che avrebbe sollecitato una consulenza psichiatrica sul 68enne, ha provveduto a segnalare quanto avvenuto alla procura di Ferrara che ha aperto un’inchiesta, al momento conoscitiva. Lo scopo del fascicolo è quello di approfondire la posizione del paziente, del camice bianco che lo avrebbe curato a distanza e dell’associazione di cui lo stesso 68enne aveva parlato ai medici del Sant’Anna. Fornendo loro anche messaggi e mail ricevuti. Lo aveva fatto al primo accesso in ospedale, in cui non aveva alcuna intenzione di rimanere visto che aveva chiesto di essere dimesso in breve tempo.
C’è da capire se il paziente aveva seguito le indicazioni del medico aderente a Ippocrateorg, associazione che di recente ha tenuto – non senza bufera politica – un convegno in Senato sulle cure alternative al Covid. Stando al movimento si cura a domicilio con farmaci off label come idrossiclorina e ivermectina con la garanzia di guarigione «nel cento per cento dei casi se il paziente viene preso in cura precocemente».
Redazione Nurse Times
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