Attraverso la recentissima sentenza n. 356 del 18 dicembre 2018 la Corte d’Appello di Cagliari ha confermato il proprio orientamento in materia di demansionamento infermieristico.
I giudici hanno ancora una volta sottolineato come l’impiego costante dell’infermeire nelle attività alberghiere e di assistenza generica di base, conseguenza di una condizione di strutturale carenza degli operatori addetti a tali attività, costituisca un comportamento illecito “idoneo a determinare un demansionamento del dipendente da cui possono derivare una pluralità di conseguenze lesive”.
Nonostante non esista un automatismo tra accertamento dell’illecito e diritto al risarcimento del danno, quest’ultimo certamente sussiste allorquando la condotta del datore di lavoro pregiudichi l’immagine e la dignità dell’infermiere perché “foriera di uno stato di mortificazione professionale”.
L’esistenza del danno – ribadisce il Collegio sardo in linea con il costante indirizzo della Corte di Cassazione – può essere provata attraverso ogni strumento consentito dall’ordinamento e, pertanto, anche attraverso presunzioni.
Simone Gussoni
Fonte: Studio Legale Giacomo Doglio
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