La denuncia di un collega in servizio a Bussolengo: “Abbiamo svolto le stesse mansioni dei colleghi assunti mediante concorso, ma siamo trattati come lavoratori di serie B”.
Non vedranno neanche un euro di bonus, a dispetto delle promesse fatte dalla Regione. E’ quanto denuncia Federico Ciraci, nostro lettore e infermiere in servizio all’ospedale di Bussolengo (Verona).
“Sono stato assunto mediante agenzia interinale con un contratto di sei mesi per far fronte all’emergenza – racconta –, e ho lavorato dal 14 aprile sino a oggi nel reparto Covid. A livello regionale sono stati previsti bonus da erogare a tutti gli operatori sanitari impiegati nei reparti Covid (bonus che, nel caso del Veneto, è di 1.200 euro), ma l’Ulss9 Scaligera ha deciso di non erogarli agli assunti mediante agenzia interinale, pur avendo questi diritto, per legge, allo stesso trattamento dei colleghi assunti mediante concorso. In poche parole, hanno deciso di trattarci come lavoratori di serie B, pur avendo avuto le stesse mansioni degli altri colleghi”.
Il problema del bonus non riconosciuto ai sanitari assunti tramirte cooperative esterne sussiste anche altrove. A Como, per esempio, dove gli interessati hanno denunciato la medesima situazione. “I fondi governativi per il Covid, riconosciuti tramite accordi regionali, vanno ai dipendenti pubblici, non ai privati – spiega Vincenzo Falanga, segretario di Uil Fp del Lario –. Dovrebbe essere il privato a riconoscere un incentivo con risorse proprie. Certo, così si crea una differenza: sarebbe giusto che tutti coloro che si sono spesi durante l’emergenza ricevessero lo stesso trattamento”.
Redazione Nurse Times
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