Dopo aver riunito la task-force, il ministro della Salute ha confermato l’infondatezza dei casi sospetti in Italia. Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha corretto le proprie stime, definendo “elevato” il rischio globale. In Cina il virus continua a mieter vittime. Secondo contagio accertato in Canada.
“Ho riunito la task-force, alla quale ha partecipato anche Ranieri Guerra per l’Oms. Poi ho voluto ringraziare personalmente le nuove squadre di medici, che stanno rafforzando i nostri controlli aeroportuali, e il nostro call center 1500”. Così il ministro della Salute, Roberto Speranza, a margine della riunione tenuta ieri al ministero dalla task-force sul coronavirus.
Gli esperti hanno verificato la piena operatività delle procedure di controllo avviate il 26 gennaio negli aeroporti di Roma Fiumicino e Milano Malpensa. Al momento tutti i controlli procedono regolarmente. Sempre ieri si è tenuta una sessione di formazione per medici e personale sanitario che rafforzeranno ulteriormente i controlli negli aeroporti e integreranno lo staff della sala operativa del numero di pubblica utilità 1500, attivo 24 ore su 24. Al corso erano presenti anche i mediatori culturali addetti a dialogare con i cittadini cinesi che si rivolgeranno al servizio. Al momento tutti i casi sospetti segnalati in Italia si sono rivelati infondati. Per le informazioni è attivo e costantemente aggiornato il sito tematico “Nuovo coronavirus”.
Intanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che il rischio derivante dal coronavirus cinese è “elevato”, ammettendo così l’errore commesso nei suoi precedenti rapporti, dove aveva definito “moderato” lo stesso rischio. Nell’ultimo rapporto, per la precisione, ha rilevato un rischio “molto alto in Cina, alto a livello regionale e alto a livello globale”.
A proposito di Cina, la città di Pechino registra il suo primo decesso per il virus con focolaio a Wuhan, dove la vittima, di 50 anni, si era recata l’8 gennaio. Rientrata nella capitale, il 15 gennaio, gli era stata diagnosticata la polmonite atipica il 22. Lo riferisce la Commissione sanitaria municipale, che aggiorna costantemente i dati sui nuovi casi di contagio. Il totale, per ora, è giunto a quota 106, ma continua a salire di ora in ora.
Il Canada ha confermato il suo secondo caso accertato. Si tratta della moglie del primo paziente contagiato, un 50enne attualmente ricoverato all’ospedale Sunnybrook di Toronto e rientrato da Wuhan martedì scorso. Lo ha reso noto il responsabile della Sanità della provincia dell’Ontario, David Williams.
Un team di esperti di Hong Kong al lavoro sull’emergenza ha poi invocato l’adozione di “misure draconiane”, come il blocco dei viaggi e la chiusura delle scuole nelle principali città, stimando già 44mila persone infette nella sola Wuhan. Presentando la mappatura del virus, Gabriel Leung, preside della facoltà di medicina della Hong Kong University, ha tracciato scenari da incubo per la rapidissima diffusione in Cina: «Dobbiamo prepararci al fatto che l’epidemia possa diventare un’emergenza a livello globale».
Redazione Nurse Times
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