Il virologo dice la sua sulla nuova fase dell’epidemia e sulle misure adottate dal Governo.
“Un lockdown a Natale è nell’ordine delle cose”. Ne è convinto Andrea Crisanti (foto), virologo dell’Università di Padova, che mette in guardia sui rischi della nuova fase dell’epidemia di coronavirus: “Via via che i casi sono aumentati, la capacità di contact tracing e fare tamponi è diminuita, e siamo entrati in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus. Più che dettare misure sui comportamenti, occorre bloccare il virus: tra 15 giorni non non vorrei trovarmi a discutere di 10-12mila casi al giorno”.
Per Crisanti, con un lockdown a Natale “si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus, e aumentare il contact tracing”. Il professore cita la Gran Bretagna, che ha deciso di predisporre il lockdown durante le vacanze scolastiche. E aggiunge: “L’impatto delle misure adottate dal Governo lo conosceremo tra un paio di settimane. Sono misure di buonsenso, che hanno un impatto sulla qualità della vita, ma penso che dovremmo concentrarci sulla capacità che abbiamo di bloccare la trasmissione del virus sul territorio”. Poi porta un esempio: “In Veneto abbiamo avuto 366 casi e 360 isolamenti. Ogni caso genera almeno 10-15 contatti, quindi avremmo in isolamento almeno 5mila persone”.
Redazione Nurse Times
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