Promette bene la sperimentazione sui topi. Si attendono conferme.
Sono oltre 200 i vaccini sperimentali contro il coronavirus, di cui 45 già testati sull’uomo. Più indietro nella procedura, ma molto interessante, è invece un vaccino sperimentale capace di produrre anticorpi neutralizzanti nei topi in concentrazioni dieci volte superiori a quelle rilevate nei pazienti guariti dal Covid-19.
Lo ha messo a punto una squadra di ricerca internazionale dell’Università di Washington, che ha collaborato con l’Università della Carolina del Nord di Chapel Hill, il Washington National Primate Research Center di Seattle, il Babraham Research Campus di Cambridge, il Dipartimento di Malattie infettive dell’Imperial College di Londra e altri istituti.
Gli scienziati, coordinati dalle biochimiche Alexandra Walls e Brooke Fiala, hanno sviluppato al computer la struttura molecolare del vaccino candidato, basata sulle nanoparticelle e molto simile a quella di un virus che scatena una risposta anticorpale molto potente. Il risultato si ottiene anche con dosi basse. E se ciò non bastasse, il prodotto determina anche una forte risposta delle cellule B, che giocano un ruolo prezioso nella “memoria immunitaria”.
Insomma, qualora risultasse sicuro ed efficace, questo vaccino potrebbe provocare una forte e duratura protezione contro il Covid-19. “La potenza, la stabilità e la producibilità di questo candidato vaccino lo differenziano da molti altri in sviluppo”, ha dichiarato il professor Neil King, inventore della tecnologia per progettare vaccini computazionali.
Redazione Nurse Times
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