Sempre più spesso, a mezzo stampa, sulle televisioni, in parlamento, si parla dell’Infermiere.
Molto spesso a sproposito, citando come Infermiere qualsiasi operatore sanitario che faccia assistenza – anche alberghiera per dire – in alcuni casi attribuendo colpe.
Evidentemente la malasanità riconosce sempre e solo un unico colpevole e nella maggior parte dei casi si disconosce e si toglie alla figura Infermieristica il suo specifico, le sue qualità, la sua professionalità.
Dai tempi remoti in cui frequentavo la scuola Infermieri sento ripetere spessissimo la solita frase, come un mantra “he si, per fare l’Infermiere ci vuole vocazione”, all’inizio con orgoglio, col passare del tempo con fastidio: non perchè il riferimento salvifico/religioso mi disturbi, ma perchè l’Infermiere NON E’ QUEL TIPO DI PERSONA (o almeno non solo, per fortuna!)
Soprattutto in Italia, più che in TUTTI gli altri paesi Europei, la figura Infermieristica è tra quelle che hanno subito le maggiori trasformazioni, ma anche quella che, all’atto pratico, ha colto poco o nulla di queste rivoluzioni.
E’ la figura che più di altre viene culturalmente nascosta al suo specifico, dimenticata nei meriti e bistrattata a livello normativo e contrattuale.
Come mai? come mai un paese che vanta, una fra le prime medicine al mondo, nega l’apporto di una figura così importante e riconosciuta in quasi tutte le altre nazioni?
Il nostro paese è ricchissimo di altre peculiarità: a fronte di una medicina di prim’ordine, non abbiamo lo stesso livello di efficienza in tutte le regioni; abbiamo una delle spese mediche più alte del mondo; abbiamo il numero di medici pro-capite tra i più elevati del mondo (7.68/10k) e il numero di Infermieri pro capite tra i minori al mondo (fonte ocse).
In tutto questo, gli attacchi alla figura Infermieristica si fanno sempre più pressanti e pesanti.
La senatrice D’Incecco (PD) prova stupendamente questa mia affermazione, cercando di portare la figura Infermieristica Italiana a livello delle ancelle o delle suore e barellieri ospitalieri del medioevo. Molto più sottilmente, si prova a far avanzare le figure di personale di supporto (OSS-OTA), con minore preparazione clinico-assistenziale, e con competenze Infermieristiche di base, attribuendogli responsabilità che la cultura medica faticherebbe a cedere altrui.
Perchè tutto ciò?
Penso che la figura Infermieristica, dopo oltre vent’anni di “tirocinio” universitario forzato, stia cominciando ad aprire lentamente gli occhi (molto lentamente a dire il vero). Ho idea che la cultura, il superamento del mansionario, la specificità che ci attribuisce sia il SSN che la normativa, stiano pian piano facendo breccia nelle figure Infermieristiche, soprattutto quelle nuove (ben arrivati!) e che tutto ciò stia cominciando a diventare molto fastidioso per chi, fino ad oggi, ha gestito tutto quanto: liste d’attesa, prenotazioni, esami strumentali, preparazioni, assistenza e via dicendo…
D’altronde è abbastanza facile avere una dimostrazione pratica: laddove gli infermieri sono maggiormente autonomi nel loro specifico professionale, i tempi di attesa, il ricorso ad esami strumentali o alle ospedalizzazioni, i giorni di degenza, LA SPESA SANITARIA, SONO INFERIORI.
Dite che questo può dare fastidio?
Il fatto è che una persona con un livello culturale medio – alto, o alto, una persona con una preparazione scientifica solida, una persona che si inserisce nel TEAM DI CURA E ASSISTENZA AL PARI DI ALTRE FIGURE PROFESSIONALI è difficile da scardinare, sopratutto se viene inserita in pianta stabile nel team di cura e assistenza e dimostra l’efficacia del suo specifico: da qui a cercare di porre un argine agli Infermieri, considerati ora una minaccia, il passo è veramente breve.
Sarò prevenuto, forse, ma ai miei occhi parte del problema appare in questa maniera. L’altra parte del problema mi sembra invece provenga da noi stessi.
Sono maturi i tempi in cui dovremmo smettere di fare i “mini medici” e tentare di fare diagnosi e prognosi; NON CI COMPETONO. L’unica risposta ragionata che otterremo continuando così sarà un invito a rifare i letti dei pazienti!
Dobbiamo invece fare qualcosa di molto più difficile: dobbiamo iniziare a fare DIAGNOSI INFERMIERISTICHE; studiare, con le direzioni di ogni singolo reparto, il modo di avere l’Infermiere non come trascinatore di carrello-cartelle, ma come membro del team decisionale di cura ed assistenza; dobbiamo iniziare a fare piani di assistenza e toglierci quel maledetto vizio di fare i medici mancanti o, al contrario, gli OSS. NOI SIAMO ALTRO, ed il nostro specifico è altrettanto difficile ed importante quanto il lavoro che fa il medico piuttosto che il fisioterapista o il tecnico radiologo.
Ognuno ha la sua peculiarità ed il sistema funziona e cura (e risparmia) se ogni pezzo di questa “macchina della guarigione” è collegato all’altro.
Forse a questo punto smetteremo di far credere alla gente che l’infermiere è un lavoro che può fare “chiunque”, basta “avere la vocazione”.
Mi spiace, non ci vuole la vocazione, ci vuole la Scienza Infermieristica.
Infermiere
Paolo Formentini
RN
p.s. Vignola – 118 Modena soccorso
Riferimenti
Professione infermieristica secondo l’istat
https://professioni.istat.it/sistemainformativoprofessioni/cp2011/scheda.php?id=3.2.1.1.1
Previsione di richiesta assunzione di Infermieri in italia (fonte istat)
https://professioni.istat.it/sistemainformativoprofessioni/cp2011/scheda.php?id=3.2.1.1.1
Spesa nazionale ssn
https://www.agenas.it/aree-tematiche/monitoraggio-e-valutazione/spesa-sanitaria/monitoraggio-della-spesa-sanitaria
https://noi-italia.istat.it/index.php?id=7&user_100ind_pi1%5Bid_pagina%5D=41
https://www.istat.it/it/salute-e-sanit%C3%A0
Medici pro capite in italia
https://dati.istat.it/Index.aspx?DataSetCode=DCIS_ASSBASE&Lang=
Infermieri e medici pro capite in italia
https://www.ipasvi.it/attualita/l-ocse-in-italia-medici-sopra-la-media-infermieri-al-di-sotto-id940.htm
Risorse sanitarie
https://www.oecd.org/
Numero di infermieri (per 1000 ab.) 6.4 media ocse: 8.8 posizione in europa 22 su 34
Proposta d’incecco
https://www.infermieristicamente.it/articolo/5171/atto-medico-la-proposta-d-incecco-pd-infiamma-il-dibattito-anche-fra-i-suoi-stessi-colleghi-di-partito/
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