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Carenza personale all’Asst Fatebenefratelli Sacco: Fials Milano annuncia un presidio dei lavoratori

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Carenza di personale al Fatebenefratelli: Fials Milano annuncia un presidio dei lavoratori
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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della segreteria provinciale del sindacato

Continua la protesta dei lavoratori dell’Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano. Domani, giovedì 27 giugno, è confermato un presidio del sindacato Fials Milano e area metropolitana insieme con USB davanti al Pronto soccorso oftalmico dell’ospedale.

“La funzionalità dei servizi dell’azienda si regge solo ed esclusivamente sugli innumerevoli sacrifici degli operatori sanitari, costretti a lavorare in situazione di forte stress e con carichi di lavoro non più sostenibili – afferma il segretario generale di Fials Milano e area metropolitana, Vincenzo De Martino . Domani saremo a manifestare con i lavoratori dell’Azienda, perché non è più possibile tollerare simili situazioni, che mettono a rischio operatori, utenti, ma soprattutto il diritto alla salute. L’Azienda, senza nessuna comunicazione alle organizzazioni sindacali, ha provveduto al licenziamento del personale a tempo determinato, dichiarando un esubero del costo delle assunzioni di 4 milioni. Sinceramente non riusciamo a comprendere questo esubero, visto che da tempo denunciamo situazioni di carenza cronica di personale sanitario in tutti i presidi dell’Azienda. Inoltre l’Azienda, con atto unilaterale, ha provveduto a decurtare il 20% della produttività mensile ai lavoratori del comparto. In tutto ciò non dimentichiamo la mancanza di sicurezza che regna in azienda dopo gli ultimi episodi di violenza (vedi l’aggressione a un infermiere del Pronto soccorso) e la caduta dei soffitti nel presidio ospedaliero. Questo è inaccettabile. E lo faremo capire domani alla direzione aziendale”.

Come organizzazione sindacale, ci teniamo a precisare che, in caso di mancato ascolto da parte della direzione aziendale, quella di domani rappresenta solo l’inizio di un percorso di protesta che porterà inevitabilmente fino allo sciopero.

Redazione Nurse Times

 

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