Il sindacato è stanco di non ricevere risposte concrete dall’Azienda e annuncia la riapertura dello stato di agitazione.
Aveva già denunciato le carenze di personale infermieristico alla Asl Toscana Nord Ovest e proclamato lo stato di agitazione. Oggi, a distanza di mesi, il sindacato Nursind Pisa attende ancora notizie dall’Azienda. “Dopo gli incontri che si sono svolti presso la Prefettura di Pisa – fanno sapere dal direttivo territoriale -, lo stato di agitazione è stato temporaneamente sospeso, in attesa delle ‘valutazioni’ che l’Azienda avrebbe dovuto fare per dare risposte chiare e concrete. Ad oggi, però, nessuna risposta concreta è venuta dall’Azienda e la situazione non è cambiata: sono ancora oltre 400 gli operatori sanitari, fra infermieri, ostetriche e oss, che mancano nelle varie zone territoriali delle provincie di Lucca (Versilia), Massa, Pisa e Livorno. Limitatamente alla provincia di Pisa, che include Pontedera e Volterra, la situazione è pressoché invariata dal periodo estivo, per non dire peggiorata. I pochi infermieri che sono stati assunti per uno-due mesi mediante agenzie interinali sono scomparsi e gli oss, che dovevano entrare in servizio da luglio, non sono mai arrivati”.
Spiegano ancora dal sindacato: “Il 14 settembre scorso Nursind ha inviato una lettera di sollecito all’Azienda per ricordare le promesse fatte il giorno 4 luglio in sede prefettizia a Pisa, al fine di riaprire urgentemente un confronto immediato e affrontare i vari argomenti rimasti in sospeso, ma purtroppo i vertici aziendali si sono eclissati. A oggi nessuna buona nuova. Anzi, ancora una volta non sono arrivate risposte. Tutto tace dai vertici di via Cocchi, a discapito di chi lavora quotidianamente con professionalità e motivazione, e nonostante ogni mese si veda decurtato dal pagamento varie indennità a causa del perpetuarsi di meri errori contabili nelle buste paga, che contribuiscono a inasprire ulteriormente il clima lavorativo”.
Le previsioni di Nursind per il futuro non sono rosee: “La situazione peggiorerà ulteriormente con i pensionamenti previsti entro la fine dell’anno, portando la carenza di infermieri, oss e ostetriche a oltre 50 unità, che verranno a mancare nelle realtà assistenziali dei presidi ospedalieri di Pontedera e Volterra, nonché nei servizi di assistenza territoriale dell’ex Azienda Usl 5 della provincia di Pisa. Nei reparti di tutti i presidi ospedalieri dell’Azienda la situazione è preoccupante per l’enorme carico di lavoro che grava sul poco personale in servizio, già provato dal protrarsi di questa situazione, che perdura da mesi”.
Il carico di lavoro è poi aumentato in concomitanza della diffusione del batterio New Delhi,“che richiede un’assistenza più specifica, poiché le persone contagiate richiedono un ‘isolamento’, e conseguentemente un accurato trattamento, per prevenire la diffusione di questa nuova patologia”. Una situazione che si riflette anche sull’assistenza domiciliare, “dove il personale infermieristico è ridotto all’osso e dove, anche in questo caso, c’è da affrontare l’emergenza New Delhi, che richiede nuove procedure assistenziali, mirate a prevenire la diffusione”.
Concludendo: “Servono risposte urgenti per dare dignità ai professionisti, che rappresentano il cuore del Sistema sanitario pubblico, e soprattutto risposte immediate per dare sicurezza e certezza delle cure rivolte ai cittadini. Nursind ritiene non più rimandabile un piano di assunzioni serio e dettagliato al fine di mettere in sicurezza un sistema che rischia di collassare, ma dall’Azienda non arriva alcuna proposta. Tutto questo è inaccettabile e non può che determinare la riapertura dello stato di agitazione di tutto il personale, e questa volta appare inevitabile la proclamazione di uno sciopero aziendale”.
Redazione Nurse Times
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