Lo ha evidenziato uno studio americano, dal quale si deduce anche che il processo di “invecchiamento” si può ridurre.
I capelli bianchi non sono sempre una spia dell’invecchiamento. È vero che tendenzialmente i nostri capelli tendono a perdere il loro pigmento naturale con l’avanzare dell’età, ma spesso una chioma canuta è sintomo di un periodo di forte stress psicologico.
Ad evidenziare il legame tra stress e capelli bianchi è uno studio condotto dal team di Martin Picard, docente di Medicina comportamentale del Dipartimento di Psichiatria a New York. L’analisi è stata condotta su un campione di 14 persone di età compresa tra i 9 e 65 anni, a ciascun soggetto è stato chiesto di compilare questionari settimanali per evidenziare lo stato di benessere psicologico. Per ogni soggetto facente parte del campione, inoltre, sono state effettuate delle analisi periodiche dei capelli, grazie a scanner di elevata precisione.
Confrontando i questionari settimanali e i risultati degli scanner è emersa una sorprendente correlazione tra i due elementi: i soggetti in particolari periodi di forte stress hanno manifestato una evidente variazione dei pigmenti dei propri capelli, con forte tendenza a divenire bianchi, rispetto a soggetti che dichiaravano di essere in condizioni di particolare benessere.
Appurata la stretta correlazione tra capelli bianchi e stress, i ricercatori hanno fatto una scoperta entusiasmante: superati i periodi di stress la quantità di capelli bianchi può ridursi. Ad esempio, tra i soggetti facenti parte del campione, durante un periodo di vacanza la quantità persistente di capelli bianchi è diminuita. Ciò non significa che i capelli bianchi sono completamente spariti e la chioma ha ripreso il suo splendore originario, ma solo che c’è stato un rallentamento del processo di “invecchiamento” dei capelli, legato a una migliore condizione di benessere. La correlazione tra stress e capelli bianchi non è assoluta per tutti: è rilevante in alcuni soggetti, assente in altri.
Oltre l’aspetto psicologico e il naturale invecchiamento, altre possono essere e cause della perdita di pigmentazione. Ecco le più comuni: carenza di vitamine, di rame, iodio e ferro; dieta poco equilibrata; menopausa o altre condizioni di squilibrio ormonale; fumo; componente genetica; utilizzo di farmaci; condizioni pessime del cuoio capelluto; eccessivo utilizzo di dispositivi elettrici (ad esempio piastre per capelli).
Redazione Nurse Times
- “Proposte per la sanità pugliese”: il documento presentato dal Coordinamento Opi
- Vincolo di esclusività, Schillaci frena: “Valutiamo proroga al 2026. Servono dati completi dalle Regioni”
- Semestre filto a Medicina, è il giorno del primo appello
- Sanità accreditata, Costantino (ARIS): “Estendere la flat tax sugli straordinari è un segnale di equità e di un necessario cambio di passo”
- Il dott. Morandelli presenta la tesi “La relazione fra ipobaria ipossiaca e coagulopatia indotta da trauma nei pazienti d’alta quota”
Lascia un commento