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Caos alla Asl Napoli 1: in sei agli arresti domiciliari

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Caos alla Asl Napoli 1: in sei agli arresti domiciliari
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Corruzione e appalti truccati all’Ospedale del Mare. Il governatore De Luca: “Ripuliremo la sanità campana”.

Apparecchiature per l’Ospedale del Mare di Napoli vendute con rincari fino al 300% e appalti truccati, maggiorati anche di 250mila euro. Il tutto accompagnato dalle faccine sorridenti e dai coriandoli sulle chat di WhatsApp per festeggiare.

È un quadro desolante, quello scoperto dalla Guardia di Finanza, coordinata dal neonato pool sui reati nel settore sanitario della Procura. L’operazione dei militari ha portato all’arresto di sei persone con l’accusa di avere messo in piedi un sistema corruttivo basato principalmente sulla cosiddetta somma urgenza e sull’impossibilità, di fatto, di acquistare la stessa tipologia di apparecchi (endoscopi, broncoscopi e altri macchinari del genere) per aziende diverse da quelle finite nell’inchiesta.

Tra i principali protagonisti della truffa figurano una dirigente dell’Asl Napoli 1 Centro e un imprenditore legati da un rapporto sentimentale e, a quanto pare, anche economico. Alcuni degli indagati si sarebbero scambiati gioiosi emoticon su WhatsApp subito dopo aver appreso dai loro canali “privilegiati” che un medico stava per richiedere una fornitura di costose strumentazioni.

Ai domiciliari sono finite due persone: Loredana Di Vico, 55 anni, dirigente dell’Unità operativa complessa acquisizione beni e servizi dell’Asl Napoli 1 Centro (subito sospesa dal direttore generale Mario Forlenza); Vincenzo Dell’Accio, 50 anni, imprenditore e gestore, con alcuni familiari, di società per la rivendita di articoli medicali amministrate da prestanome.

La stessa misura cautelare è stata notificata anche a tre parenti di Dell’Accio e a Gennaro Ferrigno, stretto collaboratore della famiglia. Tra gli indagati, anche un medico, accusato di corruzione, e un funzionario che, secondo le indagini, avrebbe preso una mazzetta da 500 euro per velocizzare una pratica di pagamento.

L’attività investigativa del nucleo di polizia economico-finanziaria, che ha preso il via all’inizio del 2017 con perquisizioni all’Ospedale del Mare, prosegue per accertare il coinvolgimento delle stesse ditte negli appalti assegnati da altre Asl. Infine sono stati sequestrati beni immobili e mobili (tra cui gioielli) per un valore di circa 800mila euro.

Pieno sostegno agli inquirenti è stato manifestato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «Continueremo con estremo rigore, per ripulire l’intera sanità campana di tutte le incrostazioni parassitarie e di tutte le irregolarità gestionali. È un lavoro immane, pienamente in corso».

Intanto la Dda di Firenze ha chiuso le indagini relative a un’inchiesta su circa 6 milioni di lavori pubblici mai eseguiti e commissionati dalla Asl 3 Napoli Sud di Torre Annunziata. Il denaro pubblico, secondo l’accusa, veniva incassato da imprenditori considerati vicini ai Casalesi e poi riciclato in aziende del settore edile con sede a Caserta e Lucca. Nell’ambito di questa inchiesta sono state arrestate cinque persone.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.ilmattino.it

 

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