Dal Consiglio regionale della Calabria arriva l’okay alla proroga, che ha validità annuale. I commenti dei consiglieri.
Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato la proposta di legge che prevede la proroga delle graduatorie dei concorsi già espletati per la copertura di posti di infermiere e operatore socio-sanitario. Secondo quanto stabilisce l’articolato, la proroga “ha validità annuale ed è subordinata alla frequenza di un corso di aggiornamento degli iscritti e al superamento di un colloquio atto ad accertarne la perdurante idoneità”.
“Una proposta – ha detto la relatrice, Pasqualina Straface, di Forza Italia – che intende superare l’endemica mancanza di personale sanitario. Tale mancanza è una pesante realtà che condiziona la possibilità di assicurare ai calabresi il fondamentale diritto costituzionale alla salute. Inoltre i tempi molto dilatati necessari per le sostituzioni del personale nel sistema a turnover fanno registrare ampi periodi di scopertura. L’urgenza che si profila in tale quadro va tuttavia conciliata con la necessità di contenimento della spesa pubblica. Una legge, quindi, opportuna che è nella potestà legislativa regionale”.
Nel dibattito che è seguito Davide Tavernise, capogruppo M5S, annunciando voto favorevole, ha definito “apprezzabili i toni con cui la relatrice ha esposto la situazione della Calabria”. E ha aggiunto: “La collega Straface ha esposto bene i problemi di reclutamento del personale, ma ha però richiamato l’attenzione su una questione sulla quale la Giunta non si è mai espressa, quella degli imboscati e degli inidonei nelle varie Aziende sanitarie”.
Raffaele Mammoliti, del Pd, nel definire la legge “una misura che affronta in maniera appropriata l’attuale situazione complicata e difficile della vita della regione”, ha fatto riferimento al ruolo di Azienda Zero nell’espletamento delle procedure concorsuali: “Ruolo che ancora oggi non mi sembra nelle condizioni di svolgere”.
Amalia Bruni, anche lei del Pd, annunciando la propria astensione sul provvedimento, ha riconosciuto “la necessità di nuove assunzioni nel settore della sanità, che non è fatta solanto di medici”. Bruni ha espresso inoltre perplessità sulla prevista formazione “per la quale va costituita una commissione”.
Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo Misto, pur dicendosi favorevole alla legge, è tornato sul tema della formazione, che ha definito “stridente”, e sulla proroga delle graduatorie, “che è solo uno strumento per prendere tempo, mentre ci sarebbe bisogno di un intervento strutturale”.
Antonello Talerico, anche lui del Gruppo Misto, ha respinto l’accusa di “eccessivi costi in considerazione dell’esiguo numero di personale interessato”, mentre Ferdinando Laghi (Lista De Magistris), valutando favorevolmente la legge, ha fatto riferimento agli inidonei, “dei quali si dovrebbe occupare la magistratura”. E Giuseppe Graziano (Udc) ha detto di non comprendere l’astensione del Pd e della consigliera Bruni sull’approvazione della legge: “Un atteggiamento cavilloso”.
Redazione Nurse Times
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