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Blitz dei Nas negli ospedali molisani: scoperti 31 infermieri abusivi

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Blitz dei Nas negli ospedali molisani: scoperti 31 “infermieri abusivi” 1
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Esercitavano la professione senza essere iscritti all’Ordine. L’Ipasvi farà scattare le sanzioni disciplinari del caso.

Un blitz dei carabinieri del Nas di Campobasso ha messo nei guai 34 persone che operavano nelle strutture sanitarie regionali senza avere i requisiti necessari per farlo. La denuncia è scattata per 31 infermieri che lavoravano da anni senza mai essersi iscritti all’Ordine. Dovranno ora rispondere di esercizio abusivo di professione.

Denunciati anche due biologi e un altro soggetto che effettuava rilievi audiometrici in diverse farmacie senza avere alcun titolo abilitante. I carabinieri stanno accertando anche eventuali responsabilità nei mancati controlli sulla documentazione del personale da parte dei dirigenti dell’Azienda Sanitaria Regionale.

Gli infermieri lavoravano regolarmente in diversi ospedali molisani, fornendo prestazioni sanitarie ai pazienti ricoverati, pur non possedendo il requisito di legge dell’iscrizione all’albo. Sono stati colti sul fatto direttamente nelle corsie dai militari del Nas, coordinati dal comandante luogotenente Mario Di Vito, al termine di un blitz nelle strutture sanitarie regionali.

L’intento delle attività investigative dei carabinieri sarebbe quello di contrastare il fenomeno dell’abusivismo delle professioni sanitarie. Numerosi accertamenti mirati e controlli incrociati con le banche dati degli ordini professionali sono stati effettuati a tal fine nelle scorse settimane.

Secondo gli inquirenti, i 31 infermieri irregolari sarebbero riusciti a sfuggire ai controlli dell’Ipasvi utilizzando ingegnosi stratagemmi. Così facendo, avrebbero eluso l’obbligo di seguire i corsi di aggiornamento ECM che la legge prevede per determinate categorie professionali. Sono tutti stati denunciati all’autorità giudiziaria competente di Campobasso, Isernia e Larino.

Nei confronti degli infermieri, l’Asrem ha già preso provvedimenti. L’Ipasvi ha invece dichiarato che al più presto farà scattare le sanzioni disciplinari del caso, mente l’iter giudiziario farà il suo corso.

“L’iscrizione agli Albi/Ordini professionali – ricordano i carabinieri – è obbligatoria sia per i professionisti dipendenti pubblici sia per i professionisti che operano in strutture private. In merito è opportuno rilevare che la normativa affida ai Collegi e agli Ordini professionali una finalità esterna e una finalità interna. La prima è la tutela del cittadino/utente che ha il diritto, sancito dalla Costituzione, di ricevere prestazioni sanitarie da personale qualificato, in possesso di uno specifico titolo abilitante, senza pendenze rilevanti con la giustizia. La seconda finalità è rivolta agli operatori iscritti all’Albo, che il Collegio è tenuto a tutelare nella loro professionalità, esercitando il potere disciplinare, contrastando l’abusivismo, vigilando sul rispetto del Codice deontologico, esercitando il potere tariffario, favorendo la crescita culturale degli iscritti, garantendo l’informazione, offrendo servizi di supporto per un corretto esercizio professionale”.

Simone Gussoni

Fonte: primonumero.it

 

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