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Autista soccorritore offende medici di famiglia su TikTok: Fimmg e Smi Lazio annunciano vie legali

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Autista soccorritore offende medici di famiglia su TikTok: Fimmg e Smi Lazio annunciano vie legali
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Le frasi choc che Fabio Florenzani, autista soccorritore del 118, ha pronunciato in un video diventato virale non sono piaciute ai sindacati di categoria.

“Abbiamo chiesto al nostro ufficio legale di procedere nei confronti dell’autista soccorritore che su TikTok offende i medici di famiglia”. Così Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale vicario Fimmg e segretario Fimmg Roma, in merito alle frasi denigratorie rivolte alla categoria dei medici di famiglia da un autista soccorritore in un video postato su TikTok.

“Lo facciamo con estrema tristezza perché ci dovrebbe essere grande collaborazione tra chi opera nelle medicina del territorio – aggiunge Bartoletti –, ma soprattutto sono mesi che denunciamo violenze e aggressioni nei confronti dei medici, e veniamo dalla tragedia della psichiatra Barbara Capovani massacrata a Pisa, e c’è chi su TikTok si permette di dire certe cose e parlare in questo modo dei medici. Incitando anche a comportamenti poco corretti. Ho segnalato il caso anche al presidente della Fnomceo Filippo Anelli”.

Le frasi dell’autista soccorritore su TikTok

“I medici di famiglia? Non fanno un ca… Visitano per telefono e mandano tutti al pronto soccorso”. Queste son alcune delle parole con cui Fabio Florenzani, autista soccorritore del 118, ha inteso denunciare “i colpevoli del caos nei pronto soccorso di Roma” in un video pubblicato su TikTok e divenuto ben presto virale.

La posizione di Smi Lazio

“Mentre donne medico e medici, operatori sanitari vengono brutalmente assassinati in servizio, come l’ultimo drammatico caso della psichiatra uccisa a Pisa dimostra, si assiste, quotidianamente, anche, ad inaudite aggressioni verbali, che minano dal profondo la professione medica. Non assisteremo più inermi a volgari attacchi alla nostra professione. Per questo abbiamo incaricato il nostro ufficio legale per verificare gli estremi di un’azione legale affinché queste denigrazioni cessino una volta e per tutte”. Così Cristina Patrizi, segretaria di Smi Lazio.

E ancora: “Promuoveremo uno sportello legale per tutti i medici, finalizzato alla tutela della onorabilità e della dignità professionale di tutti i colleghi nell’esercizio della propria professione, per difendere chi subisca offese, minacce verbali attraverso qualsiasi mezzo, con telefono, mail, wps e tramite social. La violenza verso medici e gli operatori sanitari ha proprio come matrice la denigrazione e le accuse infondate verso chi, invece, consente al nostro paese di avere la migliore sanità del mondo, in termini di esiti di salute”.

Conclude Patrizi: “Chiederemo, a partire del caso dell’autista soccorritore, che venga risarcito il danno materiale e morale di tali comportamenti, instituendo un fondo a tutela dei medici (convenzionati, specialisti o dirigenti) che si troveranno in tali condizioni. Vogliamo passare dalle parole ai fatti. Non tollereremo più questo clima di violenza e intimidazione verso i medici da parte di chicchessia”.

Redazione Nurse Times

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