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Angelo Augugliaro: vi racconto il Congresso RCN 2019

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Angelo Augugliaro: vi racconto il Congresso RCN 2019 1
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In esclusiva per Italian Nurses Society e Nurse Times un dettagliato resoconto a opera di un infermiere italiano che ha preso parte all’evento organizzato dal sindacato britannico.

Angelo Augugliaro: vi racconto il Congresso RCN 2019
Angelo Augugliaro

Il Royal College of Nursing (RCN) è il sindacato infermieristico di categoria più grande al mondo, con i suoi oltre 435 mila iscritti, tra cui alcuni italiani. Annualmente organizza un Congresso dove i membri possono incontrarsi, dibattere, interrogare l’esecutivo dell’organizzazione e scrivere nuove pagine di storia per tutto il nursing britannico. Quest’anno l’evento si è tenuto a Liverpool dal 19 al 23 maggio. Di seguito, in esclusiva per Italian Nurses Society e Nurse Times, il dettagliato resoconto a opera di Angelo Augugliaro, uno dei delegati italiani e scrub nurse all’ospedale di Newcastle.

Sin da quando sono arrivato in UK e ho iniziato la mia carriera in questo Paese, il mio allora tutor dell’azienda ospedaliera per cui lavoravo ci suggerì di iscriverci all’RCN, di cui era il rappresentante locale. Tuttavia, pur essendo iscritto a questo sindacato da anni, solo di recente ho considerato l’idea di conoscerne meglio le attività e di esserne membro attivo. Verso la fine del 2018 sono venuto a conoscenza del Congresso annuale e della possibilità per i membri di partecipare come votanti. Intrigato dalla possibilità, ho avanzato la mia candidatura.

Qualche mese prima che il Congresso avesse luogo mi è giunta la comunicazione dall’RCN che non ero stato nominato come membro votante, ma che, se avessi voluto, avrei potuto prendere parte all’evento, godendo di un supporto economico per viaggi e alloggio. Ho deciso dunque di cogliere l’occasione al volo e mi sono messo subito in contatto con il ramo locale del sindacato per compilare le relative pratiche. Lo scambio di comunicazioni è continuato quasi fino alla settimana precedente al Congresso, quando ho ricevuto il Delegate Pack, contenente le informazioni e una guida per la partecipazione.

La manifestazione ha avuto luogo in un grande centro congressi, dove tutto è stato e allestito con fiera, bandiere, striscioni e banco reception. La cerimonia d’apertura, tenutasi la domenica pomeriggio, è avvenuta in grande stile, con una parata in cui il presidente uscente ha accompagnato quello subentrante, recando una lampada accesa e la medaglia presidenziale, seguito da studenti e altri delegati. Alla cerimonia d’apertura ha fatto seguito la consegna di innumerevoli riconoscimenti del sindacato ai suoi membri: ne ho perso il conto!

Il discorso inaugurale del nuovo presidente, Dame Donna Kinnair, ha da subito scaldato i motori, sottolineando l’estremo e urgente bisogno di una regolamentazione per il safe staffing in tutta l’Inghilterra. Si è trattato di un tema ricorrente in tutto il Congresso di quest’anno.

Con 40mila infermieri vacanti e le corsie sempre più vuote, l’RCN sta da tempo conducendo un’intensa campagna per introdurre una normativa che definisca requisiti di personale sicuri anche per l’Inghilterra, dopo che il Galles (primo in Europa) nel 2016 e la Scozia nel maggio di quest’anno si sono dotati di regolamentazioni in questo ambito. A tal fine, una lettera in formato gigante, indirizzata a Matt Hancock, Secretary of State for Health and Social care, è stata firmata dai membri presenti, riscuotendo un largo consenso.

Il secondo giorno di lavori si è aperto con la Annual General Meeting (AGM). L’AGM è stato anche il momento in cui i membri del sindacato hanno interrogato il Consiglio direttivo sulle spese sostenute dallo stesso, dimostrando la totale responsabilità e trasparenza del sindacato verso i suoi membri. Più ci rifletto e più mi viene da ironizzare su impossibili similitudini con i sindacati italiani.

Dame Donna Kinnair, amministratore delegato e segretario generale, si è inoltre soffermata su un tema scottante, ovvero i malcontenti legati al comportamento adottato dall’RCN sul tema del controverso e discusso pay deal (il contratto collettivo pubblico) dell’anno scorso, che culminarono con la sfiducia e la successiva rimozione dell’esecutivo. Dame Kinnair ha sottolineato come il sindacato sia espressione dei suoi membri, e non il contrario, e che i risultati del Congresso, momento significativo in cui i membri dibattono, parlano e si supportano, indirizza le azioni del Consiglio direttivo verso la politica e il Governo, al fine di invocare il cambiamento.

Subito dopo il General Meeting, si sono aperte le varie sessioni di dibattiti, protrattesi per diversi giorni. Gli ordini del giorno hanno visto susseguirsi molte e variegate discussioni. Per menzionarne alcune, la richiesta al Governo di fornire un resoconto sulla mancanza di piani volti a fronteggiare la crisi di salute pubblica, dovuta all’aumento dei senzatetto, e l’impegno a supportare i Governi UK sulle strategie di prevenzione e riduzione dei knife crimes, i crimini con arma da taglio.

Il Congresso ha anche espresso un voto positivo sulla decriminalizzazione della prostituzione e si è discussa la possibilità di far parte nuovamente dell’International Council of Nurses. L’ agenda ha visto inserite negli ordini del giorno molte altre tematiche significative, come la povertà infantile, il bullismo, il rural health care (l’assistenza nei luoghi remoti), il mobbing, l’isolamento sociale, mentre altri significativi spunti di discussione sono stati rappresentati da prevenzione delle sepsi, uniformi degli infermieri, salari nell’NHS.

L’intero Congresso mi ha sorpreso tantissimo. La partecipazione dei membri e anche degli studenti – la cui presenza è stata considerevole – mi ha posto seri interrogativi sul confronto con la situazione italiana. Osservare da spettatore, al primo anno di partecipazione, la determinazione e il coinvolgimento di ogni singolo membro, oltre alla forza con la quale gli studenti prendevano parola ai dibattiti ed esprimevano il loro punto di vista, mi fa domandare come noi, professionisti italiani, possiamo essere altrettanto uniti e desiderosi di scrivere il cambiamento anche nel nostro Paese.

Mi è dispiaciuto dover abbandonare prematuramente il Congresso, dopo solo un paio di giorni, per via di precedenti impegni, ma sicuramente questa breve esperienza ha fatto germinare in me la volontà di un maggiore coinvolgimento e di esportare questa cultura della partecipazione sindacale, latitante in Italia da troppo tempo.

Degno di nota è l’impegno del sindacato nel sostenere economicamente la partecipazione dei membri e l’organizzazione di eventi ricreativi, quale il ricevimento di benvenuto e fraternizzazione tra i membri dello stesso ramo, nelle sale di diversi hotel. Il tutto pagato dal sindacato… o forse da noi stessi!

Nonostante l’importanza del Congresso e l’impegno dei membri partecipanti, la speranza che tutto quanto dibattuto possa tramutarsi in realtà in un futuro più o meno prossimo rimane solo un interrogativo. Di sicuro bisogna prendere nota dei numerosi successi raggiunti dai sindacati oltremanica nella storia. Soddisfatto e grato alla mia sezione per la possibilità di partecipare, conto di tornare il prossimo anno. Quindi il mio è solo un arrivederci.

Angelo Augugliaro (edited by Luigi D’Onofrio)

 

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