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Alimentazione: come il cibo influenza la qualità degli spermatozoi

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Alimentazione: come il cibo influenza la qualità degli spermatozoi
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Uno studio svedese dimostra che una dieta ricca di zuccheri peggiora in poco tempo la salute del seme maschile.

I risultati di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Linköping (Svezia) suggeriscono che l’alimentazione influenzi rapidamente la qualità e la mobilità degli spermatozoi. Pare che basti consumare per qualche giorno pasti particolarmente ricchi di zuccheri per peggiorare la salute del seme maschile.

Gli esperti hanno analizzato lo sperma di un campione composto da 15 uomini sani, non fumatori, con un normale indice di massa corporea e di età compresa tra i 20 e i 27 anni. Nello specifico, ai partecipanti è stato chiesto di seguire per un’intera settimana una dieta sana e, per i sette giorni successivi, un piano alimentare ricco di zuccheri, pari a quanti se ne assumono bevendo quotidianamente tre litri e mezzo di bibite.

Eseguendo specifici test prima, durante e dopo l’esperimento, è stato ossibile valutare gli effetti dell’alimentazione sulla qualità degli spermatozoi. È così emerso che, al termine della prima settimana di test, dedicata alla dieta sana, i partecipanti presentavano uno sperma di qualità migliore rispetto all’inizio dell’esperimento. La qualità è peggiorata sensibilmente al termine dei setti giorni, durante i quali il campione ha consumato un’alta quantità di zuccheri. Secondo i ricercatori, dunque, “gli spermatozoi umani sono estremamente sensibili al flusso di nutrienti, sia in termini di motilità degli spermatozoi che di cambiamenti nello tsRNA dello sperma”.

Spiega Anita Öst, coordinatrice della ricerca: “Abbiamo visto che la dieta influenza la motilità degli spermatozoi, e possiamo legare questi cambiamenti alla comparsa di specifiche molecole al loro interno. Lo studio mostra che la motilità dello sperma può essere mutata nel giro di un breve periodo e sembra essere intimamente correlata alla dieta”. Tale correlazione avrebbe importanti implicazioni cliniche. Per esempio andrebbe a influire sul successo della fecondazione assistita.

Redazione Nurse Times

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