Si chiama Patch l’applicazione realizzata da Alessandro Monterosso che permetterà alle persone arruolate in una sperimentazione clinica di farmaci di poter disporre di un infermiere digitale attraverso il proprio smartphone.
Il programma, dotato di una sofisticata intelligenza artificiale, è in grado di dialogare con le persone bisognose di assistenza. È stato realizzato grazie all’aiuto di un gruppo di studenti del corso in International Healthcare Economics and Policy dell’Università Bocconi.
Il 28enne si è trasferito dalla Calabria a Padova per conseguire la laurea in infermieristica. Non si sarebbe mai aspettato di realizzare tale progetto anni fa: “Pensavo che avrei fatto carriera clinica in assistenza, poi però ho voluto intraprendere una nuova esperienza, quindi mi sono iscritto al corso della Bocconi. Con altro colleghi abbiamo tentato la selezione di BioUpper, piattaforma che promuove e sostiene le giovani start up nel campo delle scienze della vita, iniziativa di Novartis, Fondazione Cariplo e IBM Italia. E li è sta la nostra app Patch che ora stiamo sviluppando.”
L’idea di realizzare Patch è nata nel mese di giugno scorso. Il progetto è stato selezionato in una prestigiosa competizione che ha visto coinvolti oltre 100 partecipanti.
“Il premio consisteva in un percorso di incubazione in Digital Magic con cui abbiamo messo in piedi il nucleo della nostra azienda. A gennaio siamo stati premiati dal Ministero dello Sviluppo economico con 180 mila euro per poter implementare il progetto. Entro fine anno, produrremmo Patch in collaborazione con IBM Italia.
Lascia un commento