Parte il conto alla rovescia per l’addio alla vecchia ricetta rossa, cedendo il passo alle tecnologie informatiche. L’applicazione della normativa sulla circolarità su tutto il territorio nazionale della ricetta dematerializzata è prevista dal 1° marzo 2016, quando le farmacie saranno nelle condizioni di calcolare ticket e regime di esenzione vigente nella regione di provenienza del cittadino.
La legge che sta portando a questo cambiamento storico nella sanità italiana in realtà risale allo scorso dicembre 2015 (dpcm 14 novembre 2015, in G.U. n. 303 del 31 dicembre 2015) e recepisce un decreto ancora più vecchio di tre anni fa.
Da martedì prossimo, quindi, per prescrivere un farmaco, un accertamento o una visita, il medico si collegherà a un sistema informatico, lo stesso visibile al farmacista. Ma ricetta elettronica non è ancora sinonimo di abolizione della documentazione cartacea; infatti, per ora, si riceverà dal medico un piccolo promemoria da consegnare in farmacia, che permetterà di recuperare la prescrizione anche in caso di malfunzionamenti del sistema o assenza di linea internet. Ma quando il sistema andrà completamente a regime anche questo foglietto sparirà, rendendo la procedura completamente paperless (senza carta).
Ma come funziona, nel concreto, il nuovo sistema? I medici, per effettuare una prescrizione, dovranno connettersi dal proprio pc a un apposito portale e compilare la ricetta sullo schermo, identica a quella cartacea, dove un Nre (numero ricetta elettronica) verrà associato al codice fiscale del paziente.
Il procedimento comprenderà, nei prossimi mesi, le prescrizioni di esami e visite specialistiche, visto che la ricetta elettronica sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali. Sono però ancora esclusi dal nuovo metodo, fino a fine 2017, alcuni farmaci come gli stupefacenti e l’ossigeno, le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale e i farmaci con piano terapeutico Aifa.
Il medico compilerà la prescrizione on line e le esenzioni verranno aggiunte in automatico. La ricetta elettronica varrà in tutte le farmacie del territorio nazionale, sia pubbliche che convenzionate, quindi i farmaci potranno essere ritirati anche fuori dalla regione di residenza.
Grazie al sistema tessera sanitaria, le farmacie potranno applicare il ticket della regione di residenza dell’assistito: starà poi alle stesse Regioni scambiarsi le informazioni sui medicinali prescritti e, quindi, procedere ai relativi rimborsi compensativi.
Come fanno sapere dal Ministero della Salute “La nuova ricetta consentirà di garantire un’assistenza migliore e più semplice nel percorso di cura, e di verificare l’appropriatezza prescrittiva. Ci sarà una più efficace integrazione tra tutti gli operatori sanitari grazie alla sincronizzazione delle attività di prescrizione da parte del medico e di erogazione da parte del farmacista, anche per ridurre eventuali truffe e falsificazioni, con un risparmio di tempo e di oneri burocratici“.
Per i pazienti non cambia nulla, non dovranno armarsi di password o richiedere le medicine sul web, un’ eventualità che avrebbe messo in allarme e in difficoltà soprattutto le persone anziane. Il collegamento virtuale sarà solo fra il medico e il farmacista. Per prescrivere una e-ricetta per un farmaco o una visita specialistica, il camice bianco utilizzerà i codici indicati dal sistema centrale gestito da Sogei e assegnati a ogni medico dalle Asl. Sarà suo compito associare on line questi numeri al codice fiscale del paziente, avendo così tutte le informazioni necessarie, comprese le esenzioni. Il paziente andrà in farmacia o nel laboratorio con un foglietto per promemoria e sarà il farmacista o l’operatore sanitario a inviare al server i dati sul tipo di farmaco richiesto, il prezzo o gli eventuali ticket per visite e analisi da erogare al paziente.
Savino Petruzzelli
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