Sono stati tutti assolti gli infermieri accusati di avere trascurato un paziente affidato alle loro cure, poi rinvenuto ricoperto di formiche dai famigliari.
Era il novembre del 2018 quando gli insetti invasero il letto di una paziente tracheostomizzata e nutrita artificialmente che si trovava ricoverata nel reparto di Medicina del San Giovanni Bosco.
Tre infermieri del turno di notte furono per questo episodio deferiti al Consiglio di disciplina della Asl Napoli 1, accusati di non aver vigilato e protetto sufficientemente quel malato. Dopo un’istruttoria nei mesi successivi furono pertanto sanzionati: sospesi dal servizio per un mese e privati dello stipendio. Ebbene il giudice del Lavoro, a cui i camici bianchi si erano appellati nel contenzioso nato con la Asl, scagiona gli infermieri per le formiche alla luce delle testimonianze raccolte e dei documenti esaminati.
Il Tribunale di Napoli, Sezione Lavoro, con sentenza del 2 luglio scorso, accoglie dunque il ricorso dei tre professionisti sanitari che dovranno essere ora ristorati degli emolumenti indebitamente trattenuti.
LA DECISIONE
«Non è stato provato che i tre infermieri sanzionati dalla Asl – scrive il giudice – abbiano violato i doveri di vigilanza e di protezione del paziente».
L’istruttoria, basata su testimonianze dirette e ricostruita sulla base dei documenti «non ha lasciato emergere elementi sufficientemente convincenti al fine di poter individuare una responsabilità disciplinare idonea a legittimare le sanzioni». É emerso che i tre infermieri, richiamati da una parente di un’altra degente presente in quella stanza, erano intervenuti prontamente e che durante la notte erano più volte stati presenti al letto della paziente, sia la sera all’inizio del turno alle 22, sia alle 5,30 del mattino per somministrare la terapia, salvo essere allertati un’ora dopo per l’invasione delle formiche.
I tre infermieri avevano provveduto anche a funzioni di esclusiva competenza degli operatori sociosanitari (cambio pannolone, svuotamento sacca per le urine, cambio di lenzuola ecc) sostituendo figure che in quel reparto e in quel turno mancavano del tutto.
Il Nursing Up, sindacato degli infermieri che ha seguito il giudizio con il proprio legale Domenico de Angelis, esprime compiacimento per la pronuncia del giudice.
«La sentenza – aggiunge l’avvocato Domenico de Angelis – ha demolito l’assurdo teorema dell’Asl, secondo cui per mera presunzione, si riteneva che l’invasione delle formiche fosse addebitabile alla mancata sorveglianza della paziente da parte degli infermieri contrastando con l’attività di reale competenza dello specifico profilo professionale di tali lavoratori che peraltro operano in condizioni di particolare precarietà organizzativa, non disponendo l’azienda in organico neppure delle figure ausiliarie e di supporto». L’avvistamento delle formiche, inoltre, non era una novità al San Giovanni Bosco e sin dall’agosto precedente ai fatti e anche nei giorni immediatamente precedenti di quel novembre le formiche erano state segnalate alla direzione sanitaria.
Nè avevano dato risultati la sostituzione di un battiscopa e la manutenzione e pulizia ordinaria. Le testimonianze acquisite in giudizio e l’esame complessivo delle prove documentali fanno ritenere che la causa fosse la scarsa manutenzione della struttura ospedaliera, delle suppellettili e degli impianti. «Il che – viene deciso – non è addebitabile ai ricorrenti». Le prove prodotte non fanno emergere specifici profili di negligenza nell’adempimento delle mansioni degli infermieri intervenuti peraltro prontamente all’atto dell’alert pur lavorando in condizioni di organico insufficiente. Paventato, nel corso del giudizio, anche il probabile intervento di sabotaggi da parte di soggetti interessati alle gestione delle pulizie in quell’ospedale. Va ricordato, a questo proposito, che se il giudice del lavoro scagiona gli infermieri, nel frattempo c’è un processo penale pendente che sta ancora cercando di verificare se nella questione formiche del San Giovanni Bosco possano rilevarsi ipotesi di dolo.
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