L’Art. 1 della nostra Costituzione, prevede che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, ed anche gli articoli Artt 4-35-36-41 trattano lo stesso tema.
Secondo la regola economica, la definizione di lavoro è occupare il tempo nel fare qualcosa di produttivo, traendone un vantaggio generalmente economico.
Ma, proviamo a dare una considerazione della nostra professione in ordine ai vari punti di vista intorno a noi:
- Opinione politica della professione;
- Punto di vista delle nostre Aziende sulla nostra professione;
- Riconoscimento delle professioni con le quali collaboriamo;
- E perché no? riconoscimento economico.
Considerando che le valutazioni riguardanti i suddetti punti di vista non possono essere considerati degli assolutismi, ma delle realtà di maggioranza, riporto qui di seguito delle brevi argomentazioni al riguardo.
La politica ritiene la nostra professione fondamentale nel SSN, ma, nonostante si parli tanto di LEA, di ricambio generazionale e di variazioni delle strutture assistenziali, non offre possibilità di lavoro ai neolaureati, che ormai nella maggior parte dei casi sono costretti ad emigrare all’estero. In aggiunta, attualmente in ambito politico, si sta valutando l’idea di voler sostituire gli infermieri con gli OSS (vedi il commento del governatore della Regione Toscana a tal proposito).
Le Aziende, nonostante proclamino una particolare attenzione per la nostra professione, stanno di fatto applicando un demansionamento selvaggio e la carenza di personale viene sopperita con un sovraccarico lavorativo.
La maggior parte dei Medici, negano il riconoscimento professionale, basta vedere il commento all’articolo 566 della legge di stabilità del 2014 sulle competenze avanzate degli infermieri, per capire quanto ci apprezzi e quanto vogliano darci la giusta valutazione.
Inoltre esistono dei professionista di pari livello (vedi TSRM o tecnici di laboratorio ecc. ecc.), che in alcuni casi si ritengono super specialisti e considerano gli infermieri coloro che sopperiscono o svolgono i compiti che loro non hanno voglia di svolgere.
E per ultimo ma non ultimo argomento come importanza d’interesse, parliamo del nostro stipendio….
Esso, nell’arco degli ultimi 9 anni non è cresciuto, per effetto della mancanza di un nuovo contratto di lavoro. Quindi nessun avanzamento economico. Inoltre, secondo una tabella Banca d’Italia il nostro stipendio oltre a non crescere, perde potere d’acquisto e capacità di dare dignità a questa professione, vedi Art. 36 della costituzione.
Viva l’Infermieristica Italiana.
Vincenzo Ricchiuti
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