Le proposte che verranno esposte di seguito riguardano tre ambiti direi vitali per la nostra professione. La prima riguarda l’ambito formativo: revisionare i piani di studio universitari dei corsi di laurea in Infermieristica.
L’Infermiere nell’ultimo secolo
Tra una decade l’infermiere compie un secolo! CENTO ANNI, dal lontano Regio Decreto con Legge del 15 agosto 1925, n. 1832, in cui ha evoluto, formato e enormemente sviluppato la sua performance professionale e ha attraversato numerosi indirizzi legislativi di crescita e di tutela. Ora ben sappiamo che si parla di “Diploma Universitario” e che dal 1996 siamo definitivamente incuneati nell’ordinamento didattico universitario conseguendo il titolo accademico di “diploma universitario per infermiere”. Alla luce dei passi da gigante e lungi da una strategia di ceca evoluzione le proposte di tutela e ulteriore crescita dell’INFERMIERE è:
NURSING (IS) TITANIUM
UNIVERSITA’
Per un incremento di una dignità clinica e professionale si propone un aumento dei percorsi di studio Universitari riferiti alla semeiotica (palpazione, percussione,ispezione e auscultazione) come competenza base del bagaglio professionale, non solo nel contesto dell’emergenza ma in senso più ampio inserita in un profilo di competenza di base
Dal Profilo Professionale 739/94 ad oggigiorno con il Comma 566 del Patto di Stabilità 2015 circa le Competenze Specialistiche, Noi NON SAPPIAMO ANCORA EFFETTUARE UNA SEMPLICE SEMEIOTICA DELL’ADDOME e NON SAPPIAMO AUSCULTARE UN TORACE E UN CUORE. Perché’?
I corsi Universitari sono completi e autonomi e variano Regione per Regione e, nell’ intra-regione, Ateneo per Ateneo! Ma manca l’approccio squisitamente clinico del professionista in questione. Fermo restando che noi facciamo DIAGNOSI INFERMERISTICA E NON MEDICA è importantissimo che il nursing del nuovo millennio sappia individuare, interpretare e gestire segni e sintomi circa gli esempi in materia riportati. Immaginiamo un Infermiere di Famiglia che non sappia effettuare una semeiotica elementare quale la Manovra di Giordano!!! Quanti di Voi in aula sanno cosa è e la diagnosi differenziale e come comportarsi in caso di positività, a chi specialista indirizzare il paziente, come guidare il paziente, come sostenerlo e come eventualmente sostituire il suo bisogno. Noi lavoriamo per il soddisfacimento dei bisogni e non per la cura clinica.
Noi ci prendiamo cura ma se non sappiamo di base di cosa è fatta la minestra è inutile affacciarci e avanzare pretese di crescita…idem per il “see-and treat”: criterio sano quello di impiegare infermieri con esperienza in Terapia Intensiva, ma errato perché costoro saranno dei “master nursing” nella gestione del paziente, ma carenti sotto l’aspetto clinico assistenziale! Ergo l’accesso di un semplice codice bianco per un fastidio oculare da glaucoma in un pz neurolettico: l’errore nell’indirizzare l’utente da un oculista o da un neurologo potrebbe, in poche ore, danneggiare irreversibilmente il nervo ottico. Non voglio fare didattica, ma un errore di approccio clinico sarebbe grave e perseguibile Penalmente e Civilmente fino a prova contraria. In tal caso o l’ABC lo si conosce, oppure…
In definitiva IMPLEMENTARE I CORSI UNIVERSITARI DI UN PERCORSO DI STUDIO APPROFONDITO CHE ERUDISCA LO STUDENTE ALLA PADRONANZA DELLE TECNICHE DI SEMEIOTICA APPLICATA ,CON LO SCOPO DI AUMENTARE LE CONOSCENZE E LE COMPETENZE ATTITUDINALI…..QUOTIDIANE!!!!!!!!!!
Michele Calabrese
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