La protesta del Nursind: subito il maxi-concorso o saremo costretti a segnalare la situazione all’autorità giudiziaria
UDINE.Infermieri allo stremo, costretti a lavorare 17 ore su 24, ad accumulare straordinari per garantire l’assistenza ai pazienti: ne mancano 260 negli ospedali della provincia di Udine, ben 580 in regione.
Il grido d’allarme viene dal segretario amministrativo del Nursind di Udine Afrim Caslli.
«Siamo al limite, prestare servizio in ospedale in queste condizioni significa mettere a repentaglio la propria salute e quella dei pazienti – sbotta –. L’assessore regionale Maria Sandra Telesca aveva annunciato a gennaio il maxi-concorso, ma ad oggi non è nemmeno stato pubblicato il bando e, per espletare tutte le procedure ci vorranno mesi, ma noi non possiamo più attendere, bisogna assumere in tempi brevissimi».
La situazione di sofferenza coinvolge tutte le strutture ospedaliere: al Santa Maria della Misericordia di Udine, dove mancano 100 infermieri l’emergenza riguarda il Pronto soccorso, la Cardiochirurgia, la Medicina, l’Ostetricia, la Terapia intensiva e alcune sale operatorie.
«La direzione – ammette – sta facendo i salti mortali per tappare le falle, ma è difficile anche garantire la copertura dei servizi e programmare le ferie, così si fanno i turni in quarta, con 17 ore di lavoro sull’arco delle 24. A quei ritmi è facile anche sbagliare».
Situazione gravissima nella Bassa friulana in area di Emergenza e fra la Medicina e la Chirurgia.
«Ai colleghi di Palmanova e di Latisana – ragguaglia Caslli non sono ancora stati corrisposti gli straordinari fatti nello scorso anno. Molti infermieri non hanno consumato tutte le ferie del 2014, il turno in quarta è ormai routine e il personale non ce la fa. La situazione nella Bassa è ormai insostenibile – argomenta il segretario – la dirigenza continua a chiudere gli occhi e a ignorare che, così, non si può andare avanti».
E non va molto meglio nell’Alto Friuli.
«Ci sono situazioni di grave carenza infermieristica sia a San Daniele che a Tolmezzo, dove manca una trentina di dipendenti. Nei giorno scorsi – continua – abbiamo raccolto le segnalazioni di molti colleghi dell’area di emergenza che non ce le fanno più, si deve solo alla loro dedizione e alla loro professionalità se la copertura del servizio è stata assicurata fino ad ora» commenta Caslli.
«Da anni segnaliamo questa situazione – incalza il segretario –, per molto tempo però le nostre denunce sono state ignorate. Ora la Regione ammette la necessità di un maxi-concorso, ma non è più possibile attendere. È bene che i politici sacrifichino le ferie e lo organizzino al più presto o dovremo segnalare la situazione all’autorità giudiziaria».
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