Entrano in vigore oggi 1 febbraio le dimissioni di massa presentate dagli infermieri in protesta nel mese di novembre 2015. Secondo i dati in mano ai rappresentanti della categoria sono 540 gli infermieri che da oggi hanno rinunciato al loro lavoro in ospedale, e altri 122 dovrebbero seguirli il primo di marzo.
Venerdì scorso il primo ministro Robert Fico ha incontrato i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Un incontro che tuttavia, come dichiarato dalla presidente dell’Associazione degli infermieri e ostetriche, Monika Kavecka, non è stata proposta alcuna soluzione per dare seguito alle richieste impellenti del settore.
Ad essere maggiormente colpiti sono stati gli ospedali di Presov e Zilina: quasi quattrocento infermieri dimissionari sono dipendenti di tali nosocomi. Gli ospedali erano pronti a spostare pazienti ad altre strutture, se necessario, riducendo nel contempo il numero di posti letto in alcuni reparti. Per supplire all’assenza degli infermieri, l’ospedale di Presov ha chiesto e ottenuto l’aiuto di personale sanitario delle Forze Armate. Lo stesso ospedale, che ha perso 305 infermieri, ne ha già assunto 97 di nuovi nei giorni scorsi. Mentre a Zilina, dove all’ospedale mancano da oggi 172 infermieri, ne sono stati assunti 20.
Venerdì la corte distrettuale di Bratislava II ha stabilito che l’Associazione degli infermieri e ostetriche non può pretendere di elevare una multa sugli infermieri che hanno deciso di ritirare le loro lettere di licenziamento volontario.
Il ministro della Salute Viliam Cislak ha nel frattempo depositato oggi una denuncia penale a carico degli infermieri per procurato allarme e per aver messo a repentaglio l’assistenza sanitaria anche di primo soccorso. Cislak ha detto oggi in conferenza stampa che gli ospedali toccati dalle dimissioni stanno comunque fornendo un servizio corretto ed efficiente, smentendo l’accusa delle organizzazioni degli infermieri secondo le quali con la chiusura del ministro l’assistenza sanitaria per un milione di pazienti è stata messa in serio pericolo.
I partiti di opposizione KDH, OLaNO, Most e SaS hanno detto oggi che vorrebbero affrontare la situazione degli infermieri durante una sessione straordinaria della Commissione parlamentare Salute, piuttosto che in una sessione parlamentare plenaria. Quest’ultima soluzione sarebbe invece più congeniale per SDKU, che pensa che solo il Parlamento può discutere di dove e come trovare i 100 milioni necessari per soddisfare le esigenze degli infermieri. La seduta straordinaria del Parlamento, tuttavia, richiede la firma di 30 deputati.
Monika Kavecka del sindacato vede come positiva l’idea di una sessione speciale del Parlamento, che potrebbe fare pressioni sul governo per allentare la tensione e cercare di risolvere il problema, dicendosi pronta a trattare per arrivare ad un compromesso.
Centinaia di infermieri hanno deciso questa protesta estrema per manifestare il loro scontento della situazione nel settore sanitario, che da tempo attende miglioramenti. Tra le richieste sul tavolo, migliori salari per numerose categorie professionali di sanitari, e l’aumento degli investimenti dello Stato nel sistema sanitario nazionale. L’azione ha portato centinaia di dipendenti degli ospedali pubblici a presentare le loro dimissioni nel mese di novembre e dicembre, che sarebbero divenute effettive all’inizio del secondo mese successivo. La decisione è venuta dopo che il Parlamento aveva approvato un disegno di legge sui loro stipendi che non soddisfava l’intera categoria. La legge è poi entrata in vigore a gennaio nonostante il rifiuto del Presidente Andrej Kiska di mettere la sua firma al documento.
Fonte: www.buongiornoslovacchia.sk
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