Il prossimo 15 aprile, gli infermieri dell’azienda ospedaliera di Padova si fermeranno per una giornata intera. Lo sciopero, che interesserà circa 4400 dipendenti, è stato indetto dalle tre sigle sindacali CGIL, CISL e UIL a causa dell’insostenibile situazione lavorativa fatta di turni massacranti e l’assenza pressoché totale di risorse. La mobilitazione scatterà alla mezzanotte del 14 aprile per concludersi 24 ore dopo e garantirà solo le urgenze: salteranno quindi migliaia di visite, esami strumentali, controlli, prelievi e interventi chirurgici programmati. L’azione di protesta sarà preceduta da un’opera di volantinaggio per i giorni precedenti lo sciopero e da un’assemblea generale convocata per il 13 del mese prossimo.
La decisione è forte, ed è arrivata dopo una serie di situazioni che hanno esasperato il personale assistenziale dipendente dell’azienda: organici impoveriti a tal punto da non poter sostituire nemmeno le 130 infermiere in gravidanza tutte nello stesso periodo, carichi di lavoro così insopportabili da scatenare la fuga verso le altre Asl, turni di 24 ore in sala operatoria, danni muscolo- scheletrici. E poi la frustrazione di lavorare in un ospedale che cade letteralmente a pezzi, con la Clinica Pediatrica a rischio evacuazione. Così i rappresentanti sindacali: “…Drammatiche pure le condizioni strutturali del complesso: la politica deve aspettare la tragedia per fare qualcosa? L’anno scorso sono stati spostati 30 reparti e l’altro giorno abbiamo dovuto bloccare noi un’ambulanza con le frecce rotte e il motore che va a singhiozzo. Altro che sicurezza sul posto di lavoro e malato al centro del sistema sanitario”.
Qualcosa si sta quindi smuovendo? Se solo la nostra categoria riuscisse davvero ad unirsi e a compattarsi a livello nazionale… Sì che sarebbero dolori. Sì che otterrebbe, finalmente, l’attenzione di TUTTI. Sì che paleserebbe la sua importanza. Sì che otterrebbe… Riconoscimento.
Alessio Biondino
Fonti:
https://mattinopadova.gelocal.it/
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