L’insulina è un ormone secreto dal pancreas che con le sue cellule Beta ne produce, in condizioni di funzionamento fisiologico, giuste quantità per il mantenimento dell’omeostasi glucidica nel sangue. Essa non può essere assunta per os, in quanto essendo una proteina sarebbe rapidamente degradata dai succhi gastrici e quindi non assolverebbe alla sua funzione. Per questo le vie di somministrazione dell’insulina possono essere per via endovenosa oppure per via sottocutanea.
L’insulina presente attualmente sul mercato farmaceutico si differenzia in funzione della loro durata e al loro innesco d’azione. Spesso la strategia di scelta deriva, nel caso di insuline appartenenti alla stessa famiglia, come ad esempio Humalog e Novorapid, dalla efficacia ed effetto della terapia non che dalla tollerabilità del soggetto(ad esempio assenza di reazioni avverse dopo la somministrazione). Abbiamo quattro gruppi di insulina:
- insulina di tipo azione ultrarapida (Humalog e Novorapid);
- insulina di tipo azione rapida (Actrapid, Humulin R)
- insulina di tipo azione intermedia (Humulin I, Monotard, ProtaphaneHM);
- insulina di tipo azione prolungata (Lantua, Ultratard).
Le insuline appartenenti al I gruppo agiscono già dopo minuti dalla somministrazione, mentre le seconde dopo circa 20 minuti. Le insuline intermedie mentre agiscono dopo una ora dalla somministrazione e quelle ad azione prolungata dopo circa due ore.
La copertura terapeutica varia al variare della tipologia di famiglia di insulina: quella ad azione prolungata generalmente copre fino a 36 ore!
Anche l’aspetto varia: l’insulina ad azione rapida ha un aspetto limpido, mentre quella intermedia torbido.
L’eccessiva somministrazione può provocare seri problemi, tra cui il coma e il decesso per ipoglicemia. Per supplire a questo inconveniente esistono diverse strategie: la prima è quella di osservare scrupolosamente la prescrizione del medico specialista e le indicazioni suggerite dagli infermieri; la seconda l’osservazione di un regime dietetico tracciato dal professionista di competenza (Dietologo, Dietista, Infermiere…… ).
La somministrazione deve essere fatta necessariamente sottocute per favorire lo scambio con il torrente circolatorio oppure per via endovenosa. In quest’ultimo caso, a differenza della somministrazione sottocutanea in cui si ha l’effetto di diffusione del farmaco, l’assorbimento è immediato. Le sedi elettive sono natiche, regione superiore esterna del braccio, regione superiore esterna delle cosce e zona periombelicale.
Non è raccomandato il massaggio del sito in cui si somministra l’insulina prima e dopo l’iniezione per accelerare l’assorbimento, è indicato invece ruotare con i siti di somministrazione.
Esiste una insulina, Tresiba, con principio attivo degludec. Ha durata di 42 ore senza nessun picco! Essa riduce il rischio di ipoglicemia nelle ore notturne nei pazienti con diabete di tipo 1 e di tipo 2.
CALABRESE Michele
Sitografia e Bibliografia:
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