Roberto Garini, infermiere del Policlinico di Pavia di 51 anni, ha ucciso a colpi di pistola la compagna, Manuela Preceruti, infermiera di 44 anni.
Questa è la notizia che tutte le maggiori testate giornalistiche e telegiornali continuano a divulganre nelle ultime ore.
Si tratta sicuramente di una notizia estremamente tragica, considerando che l’omicidio è stato compiuto sotto gli occhi della figlia di 12 anni che, per sopravvivere alla furia omicida di Roberto Garini, si è finta morta.
Come spesso accade, il termine infermiere viene utilizzato impropriamente dai giornalisti per attirare l’attenzione dei lettori. Per i giornalisti infatti tutti coloro che non indossano un camice sistematicamente sono infermieri.
L’assassino non é un infermiere bensì è un operatore socio sanitario, figura tecnica di supporto che non deve essere confusa con quella dell’infermiere. Nemmeno la donna uccisa era un’infermiera.
Il comportamento dei giornalisti, oltre a risultare altamente lesivo nei confronti della professione, genera una totale confusione nell’utenza che dobbiamo quotidianamente assistere e che, continua a non essere in grado di distinguere le due differenti figure professionali a causa di una costante disinformazione.
La Redazione di NurseTimes chiederà alle testate giornalistiche di rettificare la notizia, secondo quanto previsto dall’art. 8 della legge Legge n. 47/1948.
Simone Gussoni
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