Un’immagine che sta facendo il giro del mondo….un gesto che per molti sarebbe potuto sembrare banale è bastato per rendere celebre una giovane infermiera afroamericana di 28 anni.
La protagonista si chiama Ieshia Evans, che in tutto il mondo è ora conosciuta come “la ragazza in prendisole”.
In seguito all’ondata di violenza che ha coinvolto Polizia e afroamericani negli Stati Uniti, Ieshia ha pensato che fosse il caso di fare qualcosa per trasmettere un messaggio importante al mondo intero.
“L’ho fatto perché sono nera. E’ stato il mio modo di difendere me stessa, mio figlio, la mia famiglia, la mia comunità e tutti quanti dalla violenza razziale”.
Sola e disarmata ha affrontato un plotone di agenti in assetto antisommossa a Baton Rouge, in Louisiana.
È stata ribattezzata subito da tutti i social network con l’appellativo di “The Queen in the Sundress” ovvero la ragazza in prendisole.
La sua testimonianza è stata raccolta in una breve intervista video rilasciata in aeroporto, poco prima di fare ritorno a New York.
“Vedere la mia foto pubblicata ovunque, rilanciata da tutti i social, dai siti e dai blog è stata una bella sensazione. Ma non sono cambiata, sono sempre io“.
Ieshia è apparsa come una ragazza semplice ed impacciata davanti all’obiettivo che ha ripreso le sue dichiarazioni. Capelli raccolti, jeans e canottiera, l’infermeira simbolo del coraggio nero sembra essere imbarazzata per tutta la notorietà involontariamente ottenuta.
L’immagine iconica che tutto il mondo ha potuto ammirare sembra lontana. La ragazza che è rimasta immobile, impassibile difronte a decine di poliziotti pronti ad arrestarla pare essere svanita. Dopo le prime dichiarazioni l’infermiera riprende la compostezza che l’ha resa famosa in tutto il mondo.
“Cosa possiamo fare per reagire, per difenderci da qualcuno che viene e ti punta la pistola in faccia o ti colpisce solo perché sei nero? L’ho fatto per te, per tutti. Noi afroamericani dobbiamo restare uniti”.
Ma cosa è accaduto un istante dopo lo scatto famigerato?
L’infermiera è stata effettivamente arrestata ed ha trascorso una notte in carcere.
“E’ stato disgustoso. Non c’è rispetto, non c’è comprensione. Non tutti gli agenti sono stati così, una è stata molto umana, cortese, un angelo. Ma sono stata felice di uscire, di farmi una doccia, mangiare“.
In merito al suo futuro, sul suo impegno nelle battaglie a difesa degli afroamericani: “
Se lo rifarei? Sì, ma più vicino a casa. Ora torno a New York, ci penserò là”.
Dopo essere stata scarcerata ha pubblicato sul profilo Twitter la foto simbolo scrivendo:
“E’ stata un’opera di Dio. Io sono solo un suo strumento. Sono viva e salva e non ho visto nessun ferito”.
Simone Gussoni
Lascia un commento